«Sii te stesso», dicono. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Spesso come incoraggiamento per un nervoso primo appuntamento, per un inevitabile quanto deprimente dovere sociale o per il primo giorno di un nuovo lavoro. C’è sempre qualcuno pronto a darci quel consiglio, armato di buone intenzioni: «Non ti preoccupare, sii te stesso e andrà tutto bene!»: a parlarne è Chetan Parkyn nel suo libro
“Human Design. Scopri la tua vera natura”.
Parkyn scrive ancora: «Il problema è questo: quanti di noi sanno effettivamente che cosa significa “essere se stessi”? Chi è questo “vero sé”, questo essere interiore e privato che si nasconde dietro la maschera che indossiamo per la maggior parte delle nostre interazioni sociali? Chi è questa persona reale che siamo quando ci spogliamo del nostro ego e delle convenzioni sociali volte a guadagnarci rispetto, approvazione o popolarità? Gli psicologi di tutto il mondo sostengono che milioni di persone attraversano la vita senza mai rendersi conto di ciò che costituisce il loro vero sé. È come se avessimo dimenticato la nostra individualità nella fretta collettiva di essere tutto per tutti, per adattarci ai modelli di perfezione che appaiono sulle riviste, nelle fiction televisive e nei film. È come se la naturalezza e l’autenticità con le quali tutti veniamo al mondo, e che vivevamo con spontaneo abbandono da bambini, fossero state schiacciate, represse o addirittura proibite. Al loro posto, la conformità e la responsabilità dell’età adulta si sono unite per distorcere o ridurre la nostra vera natura».
È un tema veramente attuale in un momento in cui tantissime persone si pongono sempre più domande sulla loro vita e le loro scelte. Per questo la lettura di “Human Design” diventa assai interessante e utile.
«Milioni di noi, senza nemmeno rendersene conto, si mostrano al mondo in maniera totalmente diversa da come sono realmente, adottando una personalità recitante modellata dai condizionamenti del passato e dai giudizi, dalle aspettative e dalle regole degli altri. Lungo il percorso abbiamo scelto e acquisito tratti e risposte accettabili che sono considerati la “norma”, quindi abbiamo sempre la tendenza ad agire come crediamo di dover agire, o come ci è stato insegnato, tenendo il nostro essere interiore legato e imbavagliato per tutto il tempo. (…) – scrive ancora Parkyn – La maggior parte di noi ha adottato un personaggio, termine che peraltro deriva dal greco persona, “maschera”, ma ciò che conta è l’individuo autentico che sta dietro la maschera e ciò che importa è che siamo “visti” e riconosciuti per quello che siamo veramente. (…)».
E l’autore spiega di cosa si tratta quando si parla di Human Design: «Un sistema unico nel suo genere, uno strumento di consapevolezza di sé, un sistema in cui la scienza incontra la spiritualità, un sistema il cui obiettivo è che tu sia amato, accettato e compreso per quello che sei. Questo è il motivo per cui ti si pone una domanda preliminare: «Stai vivendo secondo il tuo Human Design?». Questo sistema si fonda sulla saggezza secondo cui accettare e accogliere la propria vera natura è l’essenza del conseguimento della felicità, dell’appagamento e della libertà personale che, a loro volta, possono portare a trovare e a creare relazioni più sane».
Il libro
Human Design è il risultato di oltre quindici anni di esperienza dell’autore in questo ambito.
«Lo Human Design non è garanzia di felicità né elimina le sfide e il dolore, ma ho visto come può trasformare la vita. Certamente ha cambiato la mia. Adesso la mia intenzione è trasformare la tua!» scrive l’autore.
«La maggior parte di noi, a un certo punto, è talmente deluso dal proprio destino che comincia a porsi domande esistenziali come “Chi sono?”, “Cosa sto facendo della mia vita?”, “Qual è il mio scopo?”. Pare che al giorno d’oggi sempre più persone siano impegnate in una ricerca senza fine: la carriera perfetta, il partner perfetto, la vita perfetta. La parola in sé, «ricerca», significa perseguire qualcosa che si è perso, che scarseggia o che manca, e cadiamo nella trappola di credere che tutte le risposte si trovino al di fuori di noi stessi. Invece le risposte si trovano già dentro di noi».
«Lo
Human Design non è un concetto New Age: la sua precisione è inevitabile e senza tempo. Non è una filosofia né una credenza, è una realtà radicata nella scienza che esprime il suo potere. Non richiede l’attrazione o la manifestazione di desideri. Non c’è nulla da chiedere, da visualizzare, né alcun pensiero positivo da praticare, perché la sua verità esiste già dentro di noi. Quando affermo che la verità è dentro di noi non intendo pronunciare una frase alla moda né fare della retorica: intendo letteralmente che la verità è al nostro interno, come un insieme di utensili nella cassetta degli attrezzi, in attesa di essere presi in mano e utilizzati per ritagliarsi uno spazio personale e uno scopo nella vita».
Il libro, insieme al software scaricabile gratuitamente, aiuta a conoscere il proprio «Disegno personale» e dà quella stessa chiave sotto forma di un grafico.
«Una volta ristabilito il contatto con il tuo “Disegno per la vita” – spiega l’autore – comincerai a sentirne il riverbero in tutte le aree della tua esistenza:
• nelle relazioni e nelle amicizie, determina le dinamiche tra le persone, permettendoti di vedere dove c’è sinergia, conflitto o nulla in comune;
• in famiglia e a casa, spiega le differenze tra fratelli/sorelle e mette in evidenza le interazioni pratiche ed emotive tra genitori e figli, marito e moglie;
• sul posto di lavoro, illustra a datori di lavoro o clienti le diverse capacità naturali presenti in ogni persona, uno strumento essenziale per migliorare la produttività collettiva; a scuola, mostra agli insegnanti le capacità di ciascun allievo e come ottenere il meglio da ogni bambino;
• sulla scena sociale, ti rende consapevole dei “magnetismi” in gioco e delle ragioni per cui sei attratto da alcune persone mentre provi repulsione per altre».