Vai al contenuto della pagina

Judith e Michael Fitzgerald: «Cosa ci insegnano i Nativi Americani»

homepage h2

Judith e Michael Fitzgerald hanno raccolto nel libro  “Il Grande Spirito” testimonianze profonde e suggestive dei nativi americani delle Grandi Pianure e dei loro capi e saggi, che aiutano a riscoprire il legame ancestrale con Madre Terra.
Judith e Michael Fitzgerald: «Cosa ci insegnano i Nativi Americani»
Judith e Michael Fitzgerald hanno raccolto nel libro “Il Grande Spirito” testimonianze profonde e suggestive dei nativi americani delle Grandi Pianure e dei loro capi e saggi, che aiutano a riscoprire il legame ancestrale con Madre Terra.
Il brano che segue è tratto dalla Introduzione al libro “Il Grande Spirito”.
«Come può una persona del XXI secolo comprendere la caratteristica essenziale degli Indiani d’America, popoli nomadi del XIX secolo? Quale lezione possiamo apprendere dai Nativi Americani riguardo l’incommensurabilità di Dio e la Natura vergine e selvaggia? C’è forse un modo per apprendere, direttamente alla fonte, la saggezza dello spirito propria degli Indiani dei tempi antichi? Sebbene i nomadi di quelle pianure e foreste siano ormai scomparsi da tempo, possiamo ancora scorgere lo spirito di quel mondo unico nelle parole e attraverso le fotografie dei guerrieri e dei saggi che sono giunte fino ai giorni nostri. Questo libro è un’elegia dedicata ai grandi capi che incarnano la vita degli Indiani delle Grandi Pianure. Vuole trasmettere la loro saggezza e la bellezza della loro anima, che qui esprimono, con parole e volti, in modo quanto mai chiaro e intenso. Malgrado tutti gli Indiani d’America ai quali ci si riferisce abbiano ormai lasciato questa terra da molto tempo, l’ideale eroico che rappresentano, e che fonde insieme le loro qualità di sacerdoti e guerrieri, resta ancora come modello per tutti.
Molte delle fotografie presenti in questo libro non sono mai state pubblicate prima; vi chiederete, dunque, come siano state selezionate. La maggior parte di esse è stata scelta tra diverse migliaia di immagini che abbiamo raccolto negli ultimi trent’anni e la stragrande maggioranza proviene da ricerche effettuate nel 1974 presso la Libreria del Congresso. Proprio lì si trovano tutte le fotografie non soggette a copyright, e all’epoca era ancora possibile consultare liberamente tutte le raccolte e ottenere copia di quelle per le quali il copyright era scaduto. Abbiamo limitato la nostra selezione ai personaggi che avevano raggiunto l’età adulta durante la vita nomade, prima che iniziasse l’epoca delle riserve.

Siamo grati anche per avere avuto la possibilità di includere le fotografie tratte dalla collezione del compianto filosofo Frithjof Schuon, frutto di cinquant’anni di raccolta. Sebbene molto conosciuto tra gli studiosi di religione comparata, Schuon sarà certo poco noto ai lettori. Fin dalla più giovane età, aveva sempre coltivato un profondo e duraturo interesse per gli Indiani delle Grandi Pianure del nord America e sentiva con essi una forma di affinità. Era persino stato formalmente adottato dalla famiglia di Capo James Nuvola Rossa, uno dei nipoti del grande capo sioux ricordato dalla storia. Negli anni successivi, era entrato a far parte della famiglia di Thomas Yellowtail, indiano Crow, uomo di medicina e capo cerimoniale della Danza del Sole, uno dei leader pellerossa spirituali più stimati del secolo scorso e la cui famiglia è tra le più famose. Nei suoi oltre cinquant’anni di carriera, Schuon ha scritto più di venticinque libri che hanno toccato diversi aspetti di tutte le maggiori religioni del mondo, inclusa quella degli Indiani delle Grandi Pianure. Ha mantenuto una corrispondenza scritta con molti capi indiani e ha ricevuto fotografie da più parti. Per esempio, l’immagine di Alce Nero, famoso leader spirituale sioux, è stata un dono dello stesso Alce Nero e reca la dedica Mita Kola, Hehaka Sapa, cioè “Al mio amico, da Alce Nero”. Per molte delle foto appartenenti alla collezione di Schuon non si conoscono le identità né dei capi ritratti, né dei fotografi poiché gli sono state donate senza informazioni.

Le nostre ricerche sulle testimonianze orali e gli scritti degli Indiani d’America sono iniziate nel 1970, quando Michael era assistente universitario al corso di “Tradizioni spirituali degli Indiani del Nord America” all’Università dell’Indiana, corso tenuto da Joseph Epes Brown. E fu proprio grazie a Brown che conoscemmo Thomas e Susie Yellowtail e Benjamin Alce Nero, il figlio del venerato leader spirituale sioux. Da quel momento abbiamo iniziato a studiare gli Indiani d’America, in particolare quelli delle Grandi Pianure, cercando con costanza le testimonianze orali e scritte riguardanti le tradizioni spirituali delle tribù nomadi dell’epoca pre-riserve.
Nella tradizione degli Indiani d’America non c’era linguaggio scritto, fu solo con l’arrivo dell’uomo bianco che si iniziò a documentare la loro sapienza e saggezza. Ciò limita fortemente il periodo di tempo complessivo durante il quale è stato possibile attestare in modo diretto le parole dei capo-tribù. Questo libro si concentra solo su ciò che di più sacro ci hanno lasciato come eredità e non abbiamo incluso anche dichiarazioni o informazioni riguardanti l’interazione con la cultura bianca dominante, a eccezione di ciò che attiene al confronto tra valori sacri e morali delle due razze. Oltre alle parole dei grandi capi indiani storici, abbiamo aggiunto scritti selezionati risalenti alla generazione che ha potuto ricevere direttamente gli insegnamenti tradizionali delle tribù nomadi. L’intera educazione dei giovani si basava su ciò che gli anziani trasmettevano oralmente e proprio tale narrazione stava alla base della trasmissione del sapere tribale da una generazione all’altra, o meglio, dalla generazione dei nonni a quella dei nipoti, poiché i bambini trascorrevano infinite ore sotto l’occhio vigile dei nonni mentre i genitori provvedevano ai bisogni materiali della famiglia. Questo processo era parte integrante dell’educazione dei più piccoli e, in tal modo, ogni terza generazione rappresentava un legame vitale con le tradizioni ancestrali della tribù.
Gli Indiani delle Pianure che hanno trascorso la loro giovane età a cavallo del XIX secolo hanno avuto ancora la fortuna di beneficiare di quella forma originaria di educazione che veniva direttamente dai più anziani, gli old-timers come molti Indiani d’America chiamavano affettuosamente l’ultima generazione vissuta all’epoca del nomadismo. Generazione che ha rappresentato l’ultimo legame diretto vivente con l’epoca pre-riserve; benché non esista una collocazione temporale precisa che la definisca, noi abbiamo scelto di includere qui gli scritti e le testimonianze orali degli anziani nati prima del 1904.
Alcune delle citazioni potranno risultarvi familiari, ma ne abbiamo incluse anche di meno conosciute a dimostrazione della vastità e della eterogeneità della sapienza tribale. L’introduzione è il risultato del nostro legame con la famiglia Yellowtail, iniziato nel 1970. Prima della morte di Thomas Yellowtail nel novembre 1993, abbiamo trascorso parte di ogni estate con lui nella parte occidentale degli Stati Uniti, partecipando anche all’annuale Danza del Sole. Dal 1978 Yellowtail aveva iniziato anche a farci visita nella nostra casa nell’Indiana. Durante questi momenti vissuti insieme, abbiamo cercato di lavorare a diversi progetti di suo interesse, compresa la realizzazione del suo libro e poi di questo. Amava guardare tutte le fotografie e leggere i testi e le trascrizioni delle testimonianze orali degli anziani che avevamo reperito nel corso degli anni precedenti. Yellowtail ha terminato l’introduzione a questo libro mentre era ospite a casa nostra nell’autunno del 1992, dopo avere rivisto tutte le immagini e le citazioni. Abbiamo avuto impegni personali e professionali che ci hanno costretto a posticipare la pubblicazione del libro di diversi anni, e ora proviamo un senso di appagamento nel completare il lavoro fatto insieme.
Questo libro ci presenta gli esponenti più importanti della tradizione, con immagini e parole, e possiamo comprendere la grande enfasi che gli Indiani d’America mettevano sul carattere morale e sulla loro intima connessione con la Natura sacra, incommensurabile, vergine e selvaggia. Appare chiaro come credessero fermamente che la sacralità dello spirito insito in ogni persona fosse legata misteriosamente al Grande Spirito e che la vocazione dell’uomo è quella di vivere in armonia con i suoi insegnamenti. Tutta la loro cultura era costruita su questi precetti. Nel mondo tecnologico di oggi, spesso tutti noi perdiamo la capacità di restare connessi ai nostri sacri valori, gli unici che potrebbero restituirci un equilibrio a fronte dei fattori destabilizzanti che incontriamo ogni giorno. La nostra speranza è che le intuizioni trasmesse con questo libro, aiutino ciascuno di noi a comprendere meglio la parte spirituale più sacra che risiede in ogni persona».
 

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!