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Smoke Sauna. I segreti della sorellanza

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Nella semi-oscurità di una “smoke sauna”, la tipica sauna a fumo e vapore di origine finlandese, un gruppo di donne condivide la narrazione delle esperienze più intime, gioiose o drammatiche e instaura un profondo senso di “sorellanza”. È il toccante film documentario di Anna Hints, Smoke Sauna. I segreti della sorellanza, che arriva in Italia dal 5 al 7 febbraio.
Smoke Sauna. I segreti della sorellanza
Anna Hints, giovane regista estone, è al suo primo documentario, già vincitore al Sundance Film Festival e scelto per rappresentare l’Estonia alla prossima edizione degli Oscar. Arriva in Italia dal 5 al 7 febbraio, nelle sale cinematografiche, distribuito dalla Wanted Cinema.
Smoke Sauna. I segreti della sorellanza è una pellicola toccante e di forte impatto, che racconta come, grazie a un forte senso di comunità, all’interno di una sauna a fumo e vapore le protagoniste si spoglino della vergogna intrappolata nei loro corpi e riacquistino la consapevolezza della loro forza femminile. 
La pratica della sauna a vapore della regione Vana-Võromaa (Estonia del sud) è anche chiamata “savvusanna kombō” e segnalata tra i patrimoni tangibili dell’UNESCO. È una tradizione che va al di là del benessere fisico e connette la famiglia e gli amici nel ripulire insieme corpi e anime, all’interno di un luogo condiviso di pace e autocoscienza. 
Nel film il rito collettivo della sauna a vapore diventa un punto di partenza simbolico per focalizzarsi sul vissuto profondo di un gruppo di donne che “si riuniscono insieme nelle tenebre protettive delle saune a vapore, condividendo i segreti più inconfessabili, lavando via le scorie accumulate”.
Il documentario è stato realizzato in condizioni climatiche estreme, con una straordinaria perizia tecnica, e regala un approccio profondamente commovente e intimo su tematiche quali il trauma, la guarigione, la comunità, l’aborto, la violenza maschile e l’atavica sudditanza femminile.
Con una fotografia magistrale che sembra condurre dentro un quadro di Vermeer o di Rembrandt, lo sguardo della camera non è mai invadente, mai voyeristico, pur insinuandosi tra le nudità, corporali e psicologiche, più nascoste e intime. Le immagini si muovono piuttosto come il fumo, persistente, fluttuante, sospeso, prima di sparire e riapparire di nuovo.
Con una voce autentica e un’autorevolezza artistica proveniente dal suo forte carattere e retaggio culturale, la regista Anna Hints è riuscita a regalare al pubblico un’esperienza toccante di ciò che vuol dire essere umani in un corpo femminile, mostrando le donne esattamente come sono. Un risultato ottenuto con grande rispetto, forte sensibilità e una profonda empatia con le sue interlocutrici.
Anna Hints, convinta ambientalista, con il suo cortometraggio documentario For Tomorrow Paradise Arrives(2021) ha inaugurato un dibattito pubblico sui nuovi movimenti contro lo spreco di cibo in Estonia. Con il cortometraggio Weight of Light (2023) ha raccontato la vita delle raccoglitrici di stracci a Delhi. Anna è anche cantante nel trio elettronico-folk EETER, candidato nella categoria Best Film Music ai Film and Tv Awards estoni del 2018. 
«Quando avevo 11 anni, mio nonno era morto e mia nonna, mia zia, mia nipote e io andavamo insieme in una smoke sauna – racconta Anna Hints – Lì mia nonna ha condiviso con noi la verità che mio nonno l’aveva tradita. La nonna lasciò uscire il dolore e la rabbia, fece pace con mio nonno e il giorno do-po avrebbe potuto seppellirlo in pace. È stato allora che ho capito che la sauna non serve solo a purificare il corpo, ma anche l’anima. L’idea concreta del film mi è venuta nel 2015, mentre ero in un monastero buddista e partecipavo a un ritiro silenzioso con mia madre, con la quale ho avuto una relazione turbolenta. Lì, nel silenzio, ho sentito l’importanza di condividere le nostre esperienze e quanto potere abbia la voce. Nell’oscurità protettiva della smoke sauna tutte le emozioni possono emergere e nessuna esperienza è troppo dura o troppo imbarazzante; ogni voce ha il diritto di esprimersi. È stata una sfida registica: come mostrare uno spazio profondo e appartato sul grande schermo in modo che la sua essenza rimanga? Devi creare uno spazio sicuro con i tuoi soggetti e la squadra, costruito su una delle risorse più importanti che hai: la fiducia.
Credo in un cinema trasparente in cui, come regista, non inganni i soggetti, ma sei molto onesto e spieghi qual è il tuo obiettivo con il film. Allora le persone che salgono a bordo possono davvero aiutarti a realizzare quel sogno, e tutti sanno perché lo stanno realizzando».
Il documentario termina con un verso runico “Thank You for Smoke Sauna” cantato dalla regista stessa per ringraziare lo spirito della sauna a vapore, le donne che hanno condiviso le loro storie lungo il film e tutti coloro che vi hanno lavorato.
Qui per conoscere le date e i luoghi delle proiezioni

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