Senza pannolino
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Negli anni Settanta del secolo scorso i pannolini mono-uso, o uso e getta, irrompono tra le mura domestiche di milioni di famiglie, in una società che senza troppe esitazioni correva sulla cresta del progresso. Oggi,alla distanza di poche decine d’anni, tonnellate di pannolini, ossia materiale plastico corredato dalla carica batterica di escrementi non ripuliti, sostano a cielo aperto nelle discariche oppure si trasformano in diossine e nanoparticelle se il loro destino è l’inceneritore.
E i bimbi? Arrossamenti, eritemi, aumento di allergie, enuresi e stipsi, oltre ad un progressivo spostamento dell’ età in cui si riesce veramente a fare a meno del pannolino sono solo alcuni degli aspetti più rilevanti. Ciò che la relatrice vuole proporre, in una serata di riflessione, è la possibilità di un approccio diverso alla faccenda della cacca e della pipì dei neonati, un approccio che parla di comunicazione, legame, intimità, gioco, rilassatezza, contatto e amorevole cura . Fare a meno del pannolino, o comunque ridurne notevolmente l’uso, è possibile, in un contesto di creatività e di “lavoro di squadra ” tra madre, padre e il loro cucciolo. In quest’ ottica, il percorso verso l’ igiene dei bisogni del piccolo condotto fin dai primi mesi di vita costituisce una pietra miliare nella maturazione fisica e pisicologica del bambino e uno dei primi passi verso il raggiungimento dell’ autonomia, in una prospettiva educativa, etica ed ecologica.
Terra Nuova Edizioni ha pubblicato il libro ” Senza Pannolino” per apprendere come educare il bambino al vasino sin dai primi mesi di vita.