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Quando
Domenica 14 Gennaio 2018

Dove
Firenze, in Via San Marcellino 8/

Il tema della felicità ha appassionato da sempre l’umanità: scrittori, poeti, filosofi, persone comuni, ognuno si trova a pensare, descrivere, cercare questo stato di grazia.
Per tentare di definire questa condizione alcuni studiosi hanno posto l’accento sulla componente emozionale, come il sentirsi di buon umore o come considerarsi soddisfatti della propria vita.
La felicità a volte viene descritta come contentezza, soddisfazione, tranquillità, appagamento; a volte come gioia, piacere, divertimento.
Le emozioni: il colore dell’esistenza.
Le emozioni sono comportamenti essenziali della nostra vita, danno colore e sapore all’esistenza, anche se, in una civiltà occidentale impostata sul primato della ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore.
La ragione promette all’uomo il dominio su se stesso, sulle cose e gli eventi. Le emozioni spesso conducono a turbamento, agitazione, eccitazione. Non sono sempre controllabili e ci trascinano a compiere atti o dire cose di cui a volte ci pentiamo. Eppure, sono le emozioni che ci fanno gustare la vita, che colorano le nostre giornate. Come si potrebbe vivere se non si sperimentasse la gioia, il tremito dello smarrimento o della paura, l’impeto della passione, l’abbandono alla nostalgia o la disperazione provocata dalla sofferenza?
Ogni emozione è importante e permette a chi la sperimenta di sentirsi vivo. Siamo tutti alla ricerca di sensazioni ed emozioni che ci facciano star bene e ci appaghino. In altre parole siamo alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità.
Ma cosa succede dentro e fuori di noi quando siamo felici?
Alcuni autori, come Abraham Harold Maslow, riportano che l’esperienza delle persone che si trovano in uno stato di felicità o di gioia è quella di sentire una maggiore vitalità e intensità corporea positiva e con minore intensità la fatica fisica.
Queste persone sperimentano uno stato di attenzione focalizzata e concentrata sulla consapevolezza delle proprie capacità e qualità.
Spesso le persone si sentono più libere e spontanee, riferiscono una sensazione di benessere con se stessi e con le persone vicine e descrivono il mondo circostante in termini più significativi e colorati.
Inoltre le persone che provano emozioni positive, come gioia e felicità, a livello fisiologico presentano un’attivazione generale dell’organismo, un aumento del tono muscolare e un’accelerazione della frequenza cardiaca.
Un’altra caratteristica, molto significativa di chi è felice è che sorride spesso. In effetti il sorriso, accompagnato da uno sguardo luminoso e aperto, è la manifestazione più rappresentativa, inconfondibile e universalmente riconosciuta della gioia e della felicità.
Ma da cosa dipende a felicità? Esistono delle caratteristiche dell’individuo che lo rendono maggiormente permeabile a sentimenti di felicità?
Le ricerche sulla felicità mettono in luce come essere più o meno felici non dipende in modo diretto dall’età o dal sesso, né in misura rilevante dalla bellezza, ricchezza materiale o cultura. Al contrario le caratteristiche maggiormente associate alla felicità sembra siano quelle relative alla personalità e in particolare quelle all’estroversione, alla fiducia con se stessi, alla sensazione di controllo su se stessi e il proprio futuro.
La persona estroversa è più felice perché ha più rapporti sociali, fa amicizia più facilmente, partecipa a un maggior numero di attività collettive dove trova maggiore interesse e divertimento.
Inoltre una persona felice ha la caratteristica che sta bene anche con se stessa e che ha fiducia nelle sue capacità e percepisce una congruenza tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere. In sostanza, più le persone riescono ad accettarsi per quello che sono, con tutti i loro pregi e i loro limiti, più sono felici.
Quanto più una persona ritiene di poter ragionevolmente controllare gli eventi che gli accadono nella sua vita affettiva, lavorativa, sociale, più è felice, e in particolar modo è più felice di chi si considera in balia del caso o degli eventi.
Felicità: istruzioni per l’uso
A questo punto, visti i chiari vantaggi che esser felici comporta, possiamo indicare quali attività o atteggiamenti che possono aiutare a recuperare il buonumore e favorire lo stato di felicità:
– Abbandona la tendenza a criticare te stesso, la critica non cambia mai niente e nessuno. Lo sforzo e l’impegno a non giudicarti può aiutare ad accettarti.
– Prenditi cura del tuo corpo e fai attività fisica, il più possibile a contatto con la natura.
 
– Stai in compagnia di persone positive.
– Sorridi più spesso anche aiutandoti a ricordare episodi di gioia e divertimento.
– Non trarre conclusione dagli insuccessi ma lasciali andare, fanno parte anch’essi della tua vita.
–  Fai una lista di attività che ti possono aiutare a sentirti di buonumore e praticale.
– Aiuta le persone vicino a te a essere felici.
– Sii grato a te stesso, anche per piccole cose, almeno un volta al giorno, tutti i giorni.
Ricorda che l’errore non esiste, si vive compiendo scelte che parlano del nostro cammino:
buon viaggio verso la felicità!
Un laboratorio di felicità
Alla felicità ci si può anche allenare, le strade e i modi sono numerosi e variegati, sicuramente la creatività, nelle sue varie forme e sfumature, è un ingrediente fondamentale così come lo stare insieme ad altre persone che hanno questo stesso intento…      
Attraverso la creatività, il gioco e la gestalt, si può entrare nel viaggio del risveglio delle emozioni, delle intenzioni e dei limiti di ognuno per assaporare, immaginare e scoprire il viaggio verso
la felicità.
Questo è quello che ti propongo nell’incontro-laboratorio del 14 gennaio 2018 che si svolgerà a Firenze, in Via San Marcellino 8/b. Ricordati di indossare vestiti comodi e calzini antiscivolo. Il pranzo sarà autogestito e condiviso.
Conduce: Francesca Mani, Gestalt counselor  
Per info e iscrizioni: francescamani16@gmail.com
fb: gestaltcounselorFrancesca
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