Consultori laici, gratuiti e pubblici
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Quando
Venerdì 17 Giugno 2011
Dove
Casa internazionale delle Donne, Via della Lungara, Roma
Sito web
Consultori-laici-gratuiti-e-pubblici
I CONSULTORI SONO SOTTO ATTACCOCERCHIAMO INSIEME UNA STRADA COMUNE PER DIFENDERLI E MIGLIORARLI
I consultori sono al centro di pericolose attenzioni in più di una regione. A partire dalla proposta di legge di riforma nella regione Lazio (prima firmataria OlimpiaTarzia) passando alla proposta del sussidio alle donne che rinunciano ad abortire del comune di Correggio e continuando con la scelta del Piemonte di inserire movimenti per la vita nei consultori pubblici, per non parlare dei progetti della Lombardia in tal senso, assistiamo ad un susseguirsi di iniziative diverse ma che hanno un palese comune obiettivo:
limitare la libertà di scelta delle donne, anche attraverso le interferenze di associazioni confessionali. La situazione dei consultori si presenta problematica in generale sia perché le varie realtà regionali sono già disomogenee rispetto al servizio sia perché in tempi di ristrettezze finanziarie è forte la tendenza a tagliare servizi come i consultori perchè considerati più fragili e/o meno essenziali rispetto ad altri sul versante dell’assistenza socio-sanitaria.
A Roma stiamo contrastando l’iter della proposta di legge che – se fosse approvata – stravolgerebbe la natura dei consultori, che devono rimanere laici e aperti a tutte le donne senza limiti e barriere e devono continuare a sostenere la prevenzione e la salute delle donne.
Ma sappiamo che la maggioranza in Regione guidata dalla Presidente Renata Polverini ha i numeri per farla passare se e quando vorrà. Riteniamo che se una legge di impronta confessionale come il testo proposto dovesse passare nel Lazio sarebbe a rischio l’impianto della norma nazionale oltre a quelle regionali.
L’incontro è aperto ai contributi di tutte le donne che lo vorranno, a utenti, operatrici e operatori, associazioni di donne e di categoria, amministratrici e amministratori locali, sindacati e a tutte/i coloro che sentono l’esigenza di attivarsi per evitare che le donne italiane siano private di un servizio di base essenziale per la salute delle donne italiane e migranti e quindi per il benessere delle comunità.
Siamo consapevoli che non è possibile per tutte/i partecipare fisicamente, proponiamo quindi che chiunque vuole possa far giungere adesioni, testimonianze, opinioni e suggerimenti in tutte le modalità che ritenete più agevoli (mail, dvd, youtube, lettere). Quel giorno attiveremo una connessione con skype in modo da consentire anche quel tipo di partecipazione. Attendiamo riscontri, contributi di idee e adesioni
I consultori sono al centro di pericolose attenzioni in più di una regione. A partire dalla proposta di legge di riforma nella regione Lazio (prima firmataria OlimpiaTarzia) passando alla proposta del sussidio alle donne che rinunciano ad abortire del comune di Correggio e continuando con la scelta del Piemonte di inserire movimenti per la vita nei consultori pubblici, per non parlare dei progetti della Lombardia in tal senso, assistiamo ad un susseguirsi di iniziative diverse ma che hanno un palese comune obiettivo:
limitare la libertà di scelta delle donne, anche attraverso le interferenze di associazioni confessionali. La situazione dei consultori si presenta problematica in generale sia perché le varie realtà regionali sono già disomogenee rispetto al servizio sia perché in tempi di ristrettezze finanziarie è forte la tendenza a tagliare servizi come i consultori perchè considerati più fragili e/o meno essenziali rispetto ad altri sul versante dell’assistenza socio-sanitaria.
A Roma stiamo contrastando l’iter della proposta di legge che – se fosse approvata – stravolgerebbe la natura dei consultori, che devono rimanere laici e aperti a tutte le donne senza limiti e barriere e devono continuare a sostenere la prevenzione e la salute delle donne.
Ma sappiamo che la maggioranza in Regione guidata dalla Presidente Renata Polverini ha i numeri per farla passare se e quando vorrà. Riteniamo che se una legge di impronta confessionale come il testo proposto dovesse passare nel Lazio sarebbe a rischio l’impianto della norma nazionale oltre a quelle regionali.
L’incontro è aperto ai contributi di tutte le donne che lo vorranno, a utenti, operatrici e operatori, associazioni di donne e di categoria, amministratrici e amministratori locali, sindacati e a tutte/i coloro che sentono l’esigenza di attivarsi per evitare che le donne italiane siano private di un servizio di base essenziale per la salute delle donne italiane e migranti e quindi per il benessere delle comunità.
Siamo consapevoli che non è possibile per tutte/i partecipare fisicamente, proponiamo quindi che chiunque vuole possa far giungere adesioni, testimonianze, opinioni e suggerimenti in tutte le modalità che ritenete più agevoli (mail, dvd, youtube, lettere). Quel giorno attiveremo una connessione con skype in modo da consentire anche quel tipo di partecipazione. Attendiamo riscontri, contributi di idee e adesioni