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Ecologia del Diritto: dal Capitale ai Beni Comuni

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Quando
Venerdì 29 Marzo 2019

Dove
Cinema Odeon, piazza Strozzi, Firenze – Ore 20.30

Il capitalismo globale ha assunto i tratti di una tecnocrazia autoreferenziale. La trasformazione di beni comuni in capitale ha travolto l’ambiente e l’ecosistema, causando il Global Warming e rischia di aggredire direttamente l’umano, rendendolo a sua volta merce. Con la strutturazione finanziaria e cognitiva di questo tardo capitalismo, l’illusione di crescere, mentre invece stiamo precipitando, si nutre di nuovi apparati ideologici che abbattono il senso critico.
La proposta di legge Rodotà sui beni comuni del  2007  è stata  depositata  da poco più di un mese ( dal 19 gennaio) e ha l’obiettivo di raccogliere 500.000 firme. La legge   punta ad assicurare la tutela dei beni ad uso collettivo come le acque, le risorse naturali, i parchi, le aree archeologiche, i beni culturali, il paesaggio, l’aria e tutti quei beni immateriali di inestimabile valore umano, sociale e civile.
Nemmeno i referendum del 2011 sono bastati a far valere il primato pubblico di un bene prezioso per la vita come l’acqua che è sempre più frequentemente bersagliato dai disegni di privatizzazione nel tentativo di subordinarlo a logiche economiche. A oggi la coalizione di forze sociali appena nata per raccogliere le firme vede coinvolti Arci, Slow food, Fondazione Pistoletto, Fair Coop, con Federnotai che ha messo a disposizione la propria rete per l’autentica delle firme.
Il  Comitato Rodotà ha aderito ufficialmente allo sciopero del 15 marzo “Global Climate Strike For Future”, e lancia l’appuntamento in 100 piazze italiane: l’impegno in tutto il Paese è duplice, raccogliere le firme per la legge d’iniziativa popolare e proporre le sottoscrizioni di azioni per la Società Cooperativa di Mutuo Soccorso intergenerazionale.
Un modo concreto di essere testimonianza e di lavorare insieme a cittadine e cittadini, in tutto il mondo, che lavorano e lottano per consegnare un mondo migliore alle generazioni che verranno. Di fronte ai dati sul cambiamento climatico   vogliamo   rimettere  i beni comuni e le generazioni future come nozione giuridica al cuore del nostro sistema proprietario (ossia il Libro III del Codice Civile e gli artt. 9, 42 e 43 della Costituzione).
Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
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