“Perché fermare i nuovi OGM”: presentazione a Viadana (Mantova)
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Quando
Lunedì 22 Luglio 2024
Dove
Osteria da Bortolino, via al Ponte 6, Viadana (MN)
Lunedì 22 luglio alle ore 20.30 cena all’Osteria da Bortolino e contestuale presentazione del libro “Perché fermare i nuovi OGM”, alla presenza del co-autore Stefano Mori.
Siamo vicinissimi alla possibile deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa, che potrebbe cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo. E in Italia il ministero ha già autorizzato le sperimentazioni fino alla fine del 2025.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione hanno evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea vuole cancellare ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio.
In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione hanno evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea vuole cancellare ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio.
In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.