Terracotta

Guardiamo nel piatto in cui si mangia per capire che quasi sempre l’insipienza è anche iniquità: «…che sapore ha la terra…? Mio nonno raccontava che si poteva assaggiare. E che solo in bocca se ne potesse sentire tutta la fertilità…».

Un provocante e coinvolgente monologo sull’atto del mangiare, e cioè su uno degli atti fondamentali e in assoluto più naturali del vivere, portatore di piaceri, tradizioni, socialità; un atto che però oggi si carica di dilemmi scientifici, politici ed etici, obbligandoci continuamente, che lo vogliamo o no, a fare delle scelte, “nel tentativo di riabilitare i sapori, di dare dignità alle colture locali e alla difesa di un interscambio più equo, più umano, più dignitoso”.

Ce lo propone uno dei  più interessanti esponenti del teatro civile italiano: Stefano Lucarelli, che ha iniziato la sua attività artistica come disegnatore di fumetti, ha realizzato cortometraggi e dal 1993, invitato da realtà come Pangea, Emergency; Legambiente; CESV Lazio, Sloow Food Lazio,  ha cominciato a portare in pubblico i suoi monologhi dedicati ai temi sociali ed ambientali più urgenti, dall’acqua, al cibo, alla guerra, alla giustizia sociale e ambientale.

Stefano Lucarelli e il suo Terracotta arrivano a Firenze su iniziativa dell’Associazione Il Villaggio dei Popoli, per il ciclo di incontri e eventi “Se non ora, quando ? appuntamenti con la sostenibilità” dello Sportello Eco-Equo del Comune di Firenze.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti