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Aiuto, sono incinto!

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Tra paure, amore e educazione all’empatia, come sopravvivere, affrontare e godere la gravidanza al maschile.

Aiuto, sono incinto!

Avere un figlio è un evento speciale e unico, e per dispensare insegnamenti e consigli alle future madri sono stati scritti innumerevoli libri, in tutte le lingue. Ma i padri?

A loro, già in difficoltà a condividere pienamente la gravidanza della propria compagna, non sembra pensare nessuno. Il libro Anch’io sono incinto di Mark Woods, che ha riscosso grande successo nei paesi anglosassoni, intende colmare il vuoto di informazioni per neo-papà, offrendo, con ironia e competenza, un manuale pratico per navigare nelle acque movimentate della gravidanza.
A partire dalla propria esperienza di genitore, l’autore propone una guida molto originale, destinata agli uomini desiderosi di vivere in modo consapevole uno degli eventi più significativi dell’esistenza: la nascita di un figlio. Mese dopo mese, l’autore offre consigli, suggerimenti e riflessioni per aiutare l’uomo a comprendere quello che sta accadendo alla sua compagna e al nascituro, cosa si nasconde dietro agli esami richiesti dall’istituzione medica e le vari fasi che attraversa la vita di coppia.
Non mancano consigli più specifici sui congedi parentali e sull’aiuto che il compagno può offrire per rendere la maternità un momento condiviso e felice. Tutto questo è intervallato dalle esperienze dirette di numerosi padri che raccontano il proprio vissuto, con tutti i dubbi e le gioie che ogni nuova nascita porta con sé. Qui di seguito pubblichiamo un breve estratto del volume relativo al sesto mese di gravidanza.

6° mese: spostati, papà

A questo punto, è più la parte della gravidanza alle vostre spalle che quella che ancora vi attende. Paura, eh? Probabilmente vi sembra che sia passata appena mezz’ora da quando vi è stato sventolato sotto il naso il bastoncino di plastica intinto nell’urina e tutto è cominciato. Da allora, insieme alla vostra partner, avrete già visto almeno due ecografie, superato una manciata di spaventi, qualche centinaio di pipì notturne e di vomitate mattutine. Avrete pianto, riso e litigato più o meno in eguale misura, e l’eccitazione, mista a una pennellata di paura, staranno cominciando a farsi sentire alla grande. Anche se avete visto il bambino sullo schermo dell’ecografo e sentito la sua presenza attraverso tutti gli sconvolgimenti ormonali, ci sono buone possibilità che l’intromissione del giovane virgulto nella vostra relazione abbia aumentato la coesione piuttosto che allentare il legame.
Il sesto mese segna, in maniera del tutto fisica, l’inizio di un nuovo capitolo in cui sarete invitato, all’inizio gentilmente, a lasciare libero lo spazio intorno alla futura madre. Centimetro dopo centimetro, il vostro bambino annuncia il suo arrivo nella vostra famiglia, nel vostro letto e nella vostra relazione di coppia, presentando il suo prominente biglietto da visita. Il pancione è in arrivo. Non c’è modo di liberarsene e neanche di evitarlo, c’è una personcina che continua a crescere dentro la vostra amata, e questo è il primo segnale che lassù c’è qualcuno pronto per atterrare. Prima che realizziate dove vi trovate, sarà il momento di allacciare la cintura di sicurezza e dare una controllata al manuale delle istruzioni.
Con l’arrivo del pancione vi renderete conto di tre aspetti sconcertanti della faccenda:
• molto presto dovrete accollarvi il costo di questa persona e di tutto l’equipaggiamento necessario;
• dovrete sbrigarvi a trovagli un nome che sia accettabile sia per voi che per la vostra partner;
• state per diventare padre, proprio come vostro padre e suo padre prima di lui.
Essere presi a calci
Più o meno in questo periodo, la madre comincia a percepire le prime ondate di movimenti del bambino. La sensazione soggettiva viene descritta come l’impressione che dà il battito delle ali di una farfalla… Probabilmente chi lo dice si è trovato con un esemplare gigantesco di Vanessa atalanta posata sul braccio, comunque si tratta di un movimento più intenso.
Per esempio, dal sesto mese in poi molte donne cominciano a sentire che il bambino ha il singhiozzo quando trangugia, litro dopo litro, la sua bevanda preferita, ovvero il liquido amniotico. Con il passare delle settimane, la frequenza e la qualità dei movimenti aumenta significativamente, così come cresce la forza bruta con cui vengono praticati.
Nelle settimane successive può capitare, così come è successo a molti uomini, di essere svegliati nel pieno del sonno da una pedata o da un colpo proveniente dall’interno della pancia della vostra compagna. Il vostro bambino, ancora prima di nascere, vi ha già appioppato un calcio: questa è una delle esperienze più surreali che possano mai capitarvi. Se mai si può stabilire il momento preciso in cui ci si rende conto di cosa significhi in realtà tutta questa faccenda, che da qui a qualche mese assumerà il controllo totale sulla nostra vita, è proprio quando, cadendo dal letto, atterrerete sul pavimento colpiti da un calcio della piccola canaglia non ancora nata.
Nelle ultimissime settimane, se tutto va bene, il bambino si mette in posizione a testa in giù, riducendo i propri movimenti a qualche colpo o qualche calcio nelle costole mentre se ne sta ad aspettare che inizino le operazioni di atterraggio. Domandarsi se il bambino si muova abbastanza può procurare un bel po’ di angoscia, specialmente alla vostra partner, che è sintonizzata sul canale bambino 24 ore su 24. La verità è che ci sono momenti in cui il bambino vuole riposare e altri in cui gli va di giocare. Le ricerche mostrano che ogni bambino, nell’utero, segue i propri schemi di sonno e veglia: qualcuno sicuramente vi dirà che, se il bambino è quieto e dorme durante il giorno mentre di notte si muove, quando nascerà ve la passerete davvero male, perché tenderà a seguire lo stesso schema. Non soltanto non ci sono teorie scientifiche a sostegno di questa tesi, comunque è garantito al cento per cento che qualunque cosa succeda, vivrete in un inferno senza sonno almeno per le prime settimane dopo la nascita. A questo punto, evitate di perdere tempo a preoccuparvi e cercate invece di andare a dormire appena potete.
È il tuo papà che ti parla
C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui appoggiarvi sulla pancia della vostra partner e parlare al vostro bambino non ancora nato era per voi una delle tante stupidate arrivate con la gravidanza. Però gli scienziati sono assolutamente convinti che a questo stadio el suo sviluppo il bambino sia in grado di imparare a riconoscere non solo la voce della propria madre, ma anche quella del futuro padre, e persino brani di musica ascoltati più di frequente.
Un progetto della Bbc ha provato che, suonando la stessa nota tutti i giorni durante l’ultimo trimestre di gravidanza, il bambino era in grado di riconoscerla (e senza dubbio di averne piene le scatole) a distanza di un anno dopo la nascita. Ancora più sorprendente è il fatto che una cantante d’opera, che aveva preso parte all’esperimento, ha raccontato che quando era incinta di cinque mesi stava portando sulle scene l’Aida, intendendo con questo che suo figlio l’aveva ascoltata continuamente durante tutta la sua vita fetale. Quando, cinque anni dopo, partecipando nuovamente a una messa in scena della stessa opera, il bambino andò ad assistere, rimase ipnotizzato per tutte le tre ore dello spettacolo.
Un bambino di cinque anni che se ne sta seduto per tre ore all’opera o di fronte a un qualsiasi altro evento, è qualcosa di così incredibile che se ne può trarre soltanto una conclusione, ed è ciò che lei ha fatto: il bambino in qualche modo conservava il ricordo di quella musica. Quindi la conclusione è: chiacchierate con vostro figlio, non è mai troppo presto per cominciare a indottrinarlo sulla vostra squadra del cuore. Non ci vorrà molto prima che qualcuno cominci a proporre un corso di francese prenatale, con un esame da fare cinque minuti dopo la nascita.

Le cose da fare nel 6° mese

Procuratele un cuscino a cuneo o triangolare
Cercate «cuscino a cuneo o triangolare per gravidanza» su Google, e se lei non ne avesse già uno, compratelo. Ha bisogno di sostenere la pancia quando è a letto: ancora una volta, in questo modo sembrerete il miglior futuro padre che una ragazza possa desiderare.
Eccoci alle smagliature
Le smagliature colpiscono il 75% delle donne e il 90% di quelle incinte. La combinazione dell’aumento di peso e del più elevato livello di ormoni, rendendo la pelle più sottile del solito, procura dolore e può essere motivo di angosce e tormenti molto seri durante e dopo la gravidanza. I suggerimenti per contribuire a mantenere la pelle sana e morbida abbondano: massaggiarla con olio d’oliva, creme ricche di vitamina E o pappa reale, e bere molta acqua. Tuttavia ci sono buone possibilità che, nonostante il tocco magico delle vostre dita amorevoli, la vostra compagna possa sviluppare una o due smagliature permanenti e indelebili. In questo caso il vostro ruolo è semplice: tutti i giorni ditele che la amate e che è bella.
Lavorate con il pavimento pelvico
Dal punto di vista motivazionale, le ragioni per cui la vostra partner fa gli esercizi per il pavimento pelvico seguono per importanza l’ordine con cui vengono esposte qui:
• la proteggono dall’incontinenza durante e dopo la gravidanza;
• sostengono il peso accumulato con la gravidanza, e contribuiscono ad abbreviare la seconda fase del parto;
• aiutano a guarire il perineo dopo il parto;
• contribuiscono all’orgasmo durante il rapporto sessuale.
Stupisce come mai, tutte le mattine, questi esercizi non vengano fatti in massa nel parcheggio del posto di lavoro. In realtà, come la maggior parte delle cose che fanno bene, questi esercizi non sono proprio un giochetto. L’indicazione che viene data per eseguirli spesso si basa sull’immaginare di fermare il flusso della pipì e delle scoregge; per noi uomini è fuori dalla concezione di comfort, parlando di faccende da toilette.
Se, verso la fine della gravidanza, fate ancora sesso, potete esserle ancora di maggiore aiuto. Se la vostra partner fa i movimenti di alzare e stringere il pavimento
pelvico mentre voi siete dentro di lei, il vostro pene può funzionare da strumento di controllo, e potete gentilmente informarla di come percepite i suoi sforzi. Il romanticismo? Dimenticatevelo.

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