Il Mensile

Alcol e giovani, un problema sociale

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Le occasioni di sballo per i giovani sono sempre di più e allo sballo in molti casi si accompagna l’abuso di alcol. Vediamo quali sono le caratteristiche e i pericoli di quello che ormai si profila come un vero e proprio problema sociale.

17 Aprile 2018

Salute e benessere Stili di vita

«I giovani? Sono letteralmente circondati da occasioni e situazioni che li istigano a bere. Hanno a disposizione alcolici 24 ore su 24, in barba alla legge che impedisce di venderli ai minorenni. Sappiamo tutti che se li procurano e si sa anche come fanno. Inoltre è saltata ogni forma di controllo sociale. Anzi, oggi gli adulti si girano dall’altra parte di fronte allo sballo che i giovani sperimentano, chiusi nei locali e non solo».

A parlare è Valentino Patussi, responsabile del Centro alcologico regionale della Toscana con sede all’ospedale Careggi, che esprime preoccupazione in particolar modo per quanto sta accadendo tra i ragazzi, che iniziano a bere alcolici sempre più precocemente.

«Spesso i ragazzini non hanno idea di quali danni l’alcol può causare se consumato prima dei 21-22 anni» prosegue Patussi. «Si possono avere alterazioni degli equilibri ormonali che potrebbero anche predisporre all’osteoporosi. L’alcol nei giovani non viene metabolizzato correttamente, favorisce sofferenza epatica precoce e apre la strada anche all’abuso di altre sostanze, per non parlare del fatto che rende più probabili gli incidenti stradali.

Quando poi si arriva ai casi di coma etilico o di ubriacature pesanti, si verificano microtraumi a livello cerebrale che nei giovani, il cui cervello è ricchissimo di neuroni, hanno effetti particolarmente negativi».

La soluzione? «Probabilmente la soluzione non sta né nel lassismo né nel proibizionismo; imporre il divieto di vendita ai minori di diciotto anni e poi avere le armi spuntate quando ci si accorge che il divieto viene facilmente aggirato, significa di fatto non far nulla».

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