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Aloe: la pianta dell’armonia

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Nota per le sue proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie, l’aloe è in realtà un rimedio di cura profonda, capace di rigenerare l’intero organismo.
Aloe: la pianta dell’armonia
Pianta antichissima, pare che la sua storia risalga a 5000 anni fa. La si trova menzionata come rimedio fondamentale della medicina cinese.
Una delle principali caratteristiche dell’aloe, annoverata in tutte le tradizioni, è la sua attività cicatrizzante e antinfiammatoria. Accanto a questi impieghi, osserviamo che appare spesso descritta come un rimedio di cura profonda, capace di rigenerare l’intero organismo.
Solo nel 1934 esce la prima pubblicazione scientifica che riporta l’efficace azione dell’aloe sulle lesioni provocate dalla radioterapia. I numerosi studi clinici successivi dimostrano la validità dell’estratto in varie affezioni dermatologiche e gastrointestinali e nel 1989 un’equipe di ricercatori giapponesi afferma che essa contiene tre sostanze con attività antitumorale; da qui in poi l’attenzione si sposta soprattutto verso questo ambito e sulle proprietà immunostimolanti e antiossidanti della pianta.

Per cosa si usa?

Per uso esterno
Ferite, bruciature, eczemi, irritazioni • infiammazioni, psoriasi, herpes, dermatiti
Per uso interno
Ulcera gastrica, iperacidità • infiammazioni acute dell’intestino, stipsi con atonia intestinale • nell’astenia e l’affaticamento cronico • difese immunitarie in difetto • come sostegno nel trattamento dell’HIV e nella chemioterapia

Il rimedio casalingo

La cosa più semplice per poter adoperare l’aloe in modo veloce ed economico è avere una pianta in casa di almeno 3-4 anni in modo che sia diventata matura e completa dei suoi costituenti.
Per via esterna, in caso di ferite o altre problematiche della pelle, si prende una delle foglie più spesse e se ne taglia un pezzo con un coltello; si lava accuratamente e facendo attenzione a non bucarsi si tagliano i bordi spinosi. Nella parte concava della foglia si traccia col coltello un taglio longitudinalmente; il gel che esce, rimuovendo leggermente la scorza dura della foglia, è quello utile al nostro impacco. Si può usare tal quale mettendolo sulla parte interessata o mescolandolo con dell’olio extravergine d’oliva con ulteriore qualità antinfiammatoria ed emolliente.

Per via interna, si può scegliere di eliminare la scorza e la parte subito sotto di essa perché possono avere effetto lassativo, oppure utilizzare la foglia intera. In entrambi i casi bisogna sempre tagliare i bordi spinosi e successivamente frullare il tutto. Il sapore non è piacevolissimo e quindi si può aggiungere del succo di frutta, o meglio ancora del limone, così si può conservare in frigorifero assumendone poca per volta.

Controindicazioni e avvertenze

Non sono conosciute controindicazioni per quanto riguarda il gel ad uso topico e interno.
Come lassativo è decisamente sconsigliato in caso di stipsi spastica, diarrea, emorroidi, colite ulcerosa, morbo di Crohn, disturbi infiammatori acuti dell’intestino, appendicite, gravidanza e allattamento.
A causa delle fibre può diminuire l’assorbimento di certi farmaci se assunti contemporaneamente.
 
Tratto da Guida ai rimedi naturali (Terra Nuova Edizioni)
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Articolo tratto dalla rubrica Il Rimedio del mese

Leggi la rubrica sul mensile Terra Nuova Giugno 2021
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