Biologico: il valore aggiunto c’è già, bisogna comunicarlo
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«In tutti questi anni abbiamo costruito molto. Ma eravamo concentrati quasi esclusivamente sul lavoro di filiera, per fare in modo che l’agricoltore crescesse insieme a noi, e con un giusto compenso, potesse investire in strumenti di lavoro e formazione. Adesso vogliamo dare maggiore attenzione al cliente per spiegare il valore aggiunto dei nostri prodotti. Credo che ce ne sia bisogno e per questo stiamo facendo incontri e formazione continua con il personale. Abbiamo tante eccellenze da banco, ma il cliente non lo sa. Dobbiamo spiegare cosa c’è dietro la passata di pomodoro, la pasta o il formaggio con latte crudo. Dobbiamo far capire quali sono e dove si trovano le aziende agricole, che sono fatte di persone e di volti. So per certo che dietro il biologico che facciamo noi, ci sono dei valori, e dobbiamo comunicarli.
Un esempio? Ci impegniamo a sostenere gli agricoltori sempre, anche nelle annate difficili, come è capitato quest’anno con la siccità».
Sanno che fare agricoltura biodinamica vuol dire preservare e migliorare i terreni, è un dono per chi viene dopo di noi. Io sono orgoglioso di lavorare insieme a questa gente. In particolare penso alla Cooperativa agricola La Collina di Codemondo (Re). Sono persone che vedo quotidianamente, con cui mi fermo spesso la sera per condividere quello che avviene nel campo e programmare progetti per il futuro».