Luoghi incantevoli sospesi nel tempo, patrimonio storico e culturale preziosissimo, che hanno fatto da sfondo a diversi film e oggi regalano paesaggi unici carichi di magia e mistero.
Immaginate un luogo dove il tempo abbia smesso di scorrere, lasciando un’eredità di edifici diroccati, strade deserte e case silenziose, immerse nella quiete di un paesaggio spettrale. Basta avventurarsi in un paese disabitato per avere l’impressione di trovarsi dentro una fotografia in bianco e nero, scattata in un passato che è riuscito a sopravvivere come per magia.
I «borghi fantasma», come vengono oggi chiamati, sono piccoli comuni o frazioni abbandonati nel corso degli anni per le ragioni più disparate. Nella maggior parte dei casi lo spopolamento è stato causato dalla posizione isolata e dall’assenza di strade percorribili in auto, come nel caso della frazioncina di Savogno (So). In altri frangenti, invece, ad allontanare gli abitanti sono state delle autentiche tragedie, come frane o terremoti, o peculiari fenomeni legati al territorio, come l’erosione che ha progressivamente isolato Civita di Bagnoregio (Vt), regalandole parte del suo fascino. Pur con storie differenti e caratteristiche uniche, tutti questi borghi sono accomunati da un aspetto fiabesco che, grazie alla combinazione tra il fascino degli edifici storici e le splendide cornici naturali, li ha resi il set ideale per numerosi e celebri film, come Cristo si è fermato a Eboli, girato a Craco (Ma).
Se la possibilità di andare alla scoperta di un borgo fantasma vi incuriosisce, non vi resta che guardarvi intorno. In Italia se ne contano circa un migliaio. Noi ve ne presentiamo sei, sparsi per la nostra penisola e tutti con un carattere unico.
Savogno, tra boschi e cascate
In Val Bregagna, immerso nei boschi sopra le suggestive cascate dell’Aquafraggia, sorge il piccolo abitato di Savogno, frazione del comune di Piuro (So) disabitata a partire dagli anni Sessanta. Questo grazioso centro di origine medievale, situato a quota 932 m, si distingue per la presenza di tipiche abitazioni di montagna con facciate in pietra e balconi di legno, e regala una bellissima vista sulla valle sottostante e sulla città di Valchiavenna. Un tempo luogo di passaggio obbligato per raggiungere Coira, in Svizzera, col passare degli anni il borgo si è progressivamente svuotato, soprattutto per l’assenza di una strada percorribile dalle automobili, anche se la recente costruzione di un rifugio per gli escursionisti rianima il paese nei mesi estivi. (…)
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