Buon cambiamento!
Jing è una splendida bimba cinese di 8 anni che vive con i genitori a Suzhou NELLO Jiangsu, una delle province più ricche della Cina, lungo la fascia costiera a nord di Shanghai.
Come tutte le bambine delle sua età, Jing passa le sue giornate tra la scuola, i giochi con gli amici e i famigliari. Ha due bellissimi occhi neri, tanti sogni e un grande segreto, diventato di dominio pubblico solo qualche giorno fa: è il malato di tumore ai polmoni più giovane del Pianeta.
Jie Fengdong, il medico che l’ha in cura al Jangsu cancer hospital di Nanchino non ha dubbi: “Per molto tempo” ha affermato “ha respirato polveri sottili e sostanze tossiche prodotte da automobili e industrie”.
L’unica colpa della piccola Jing (si tratta ovviamente di un nome di fantasia) è stata quella di vivere in una casa situata lungo una strada super trafficata di una delle città più industrializzate della Cina. Una condizione che ha fatto ammalare precocemente i suoi polmoni.
Nonostante la rigidissima censura, il caso è diventato un simbolo e insieme una spia ineludibile dell’incontrollato livello di smog che attanaglia le metropoli cinesi.
Ma la storia di Jing contiene un insegnamento anche per noi: non si può barattare la vita con la libertà di shopping. L’industrializzazione selvaggia e senza tutele della Cina e delle altre economie emergenti (Brasile, Russia, India e Sud Africa) così come la grande crisi globale che stiamo vivendo in Italia e in altri paesi del Mediterraneo non sono incidenti di percorso, ma due facce della stessa medaglia. Sono l’effetto di scelte consapevoli che i vari governi hanno condiviso con le istituzioni finanziarie.
La soluzione non è riportare un po’ di industrie in Italia ed esportare un po’ di regole in Cina, si tratta di rivedere il modello economico di riferimento. Questa è la sfida dei prossimi anni. L’attuale crisi che consuma l’ambiente, erode i diritti, ruba il presente ai più vecchi e il futuro ai più giovani, è la dimostrazione più evidente del fallimento del pensiero neo-liberista transnazionale che ha governato fino ad oggi la nostra società.
La buona notizia è che se da una parte non esistono ricette preconfezionate per un modello di società più sostenibile e solidale, dall’altra sono numerosi i laboratori dove sperimentare esempi di transizione già in atto.
Molte di queste esperienze le potete trovare sfogliando le pagine di Terra Nuova: transition town, ecovillaggi, cohousing, botteghe dell’equo e solidale, per non parlare delle mille associazioni e gruppi che si occupano di salute naturale, permacultura, finanza etica, nascita nonviolenta, comunicazione ecologica… sono tutti germogli di una nuova umanità.
L’invito, e insieme l’augurio, che porgiamo ai nostri lettori per il nuovo anno è quello di diventare esempi di transizione e di cambiamento.
A casa, al lavoro, con gli amici e soprattutto con voi stessi, siate laboratori viventi e gioiosi di un nuovo mondo possibile.
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Editoriale tratto dal mensile Terra Nuova Dicembre 2013.