Mentre in Europa la mossa della Germania, che ha legalizzato l’autoproduzione della canapa e i Cannabis Social Club, ha definitivamente rotto l’argine del proibizionismo, in Italia, nei diversi settori, si fatica ad andare oltre i pregiudizi.
Mentre in Europa la mossa della Germania, che ha legalizzato l’autoproduzione della canapa e i Cannabis Social Club, ha definitivamente rotto l’argine del proibizionismo, in Italia, nei diversi settori, si fatica ad andare oltre i pregiudizi. Ce ne occupiamo con un articolo approfondito, ce racconta anche esperienze emblematiche, sul numero di luglio della rivista Terra Nuova.
In diversi paesi europei, e non solo, sta accadendo che la pianta più bistrattata della storia, che è allo stesso tempo ricchissima di principi attivi e di utilizzi che spaziano dalla medicina all’alimentare, passando per svariati usi industriali, sta tornando libera, o quasi, dopo più di un secolo di giogo che la politica le aveva messo al collo. Pensiamo a Malta, al Lussemburgo, alla Germania, per citare solo alcuni paesi.
E mentre la Germania legalizza, l’Italia mette fuori legge la cannabis che non possiede quella che in gergo viene chiamata «efficacia drogante», in una mossa in contrasto con la sentenza della Corte di giustizia europea e con la posizione dell’Oms, oltre che con una sentenza del Tar del 2023.Leggi l’articolo integrale su Terra Nuova di luglio e mandaci i tuoi commenti
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