Cavalcare senza violenza
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L’associazione Aquila Nera accoglie cavalli scartati dalle competizioni, salvandoli dalla morte precoce e riabilitandoli secondo la doma dei Sioux per cavalcare senza violenza.
Nella campagna toscana che si affaccia sul litorale livornese, David Bassi e Monica Citti, dell’associazione Aquila Nera, ospitano nel loro terreno una ventina di cavalli sottratti al macello dopo una vita passata negli ippodromi a gareggiare: un’esperienza tanto gloriosa per il fantino quanto traumatica per l’animale.
Qui, il metodo non coercitivo sviluppato dai Sioux viene applicato sia per riabilitare i cavalli, sia per insegnare a chi lo desidera la monta “a pelo”, cioè senza sella, redini, morso e speroni.
Fu durante un soggiorno di studio in Australia, quando era ancora adolescente, che David Bassi imparò a cavalcare con gli indiani. Un anziano Dakota lo iniziò alle tecniche di doma dei nativi attraverso numerosi rituali tribali.
Fondandosi su questa conoscenza di prima mano, la monta indiana proposta da Aquila Nera rappresenta un’esperienza che va al di là del semplice corso.
Essa richiede prima di tutto un grande lavoro su se stessi ed è personalizzata secondo l’età e le specificità di chi la pratica.
Ciononostante è emozionante osservare gli aspetti ricorrenti del rapporto uomo-cavallo così concepito e la portata del suo potere terapeutico…
La versione completa dell’articolo “Cavalcare senza violenza” è disponibile nel numero cartaceo del mensile Terra Nuova Aprile 2013, anche come eBook.
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