Celebrare la vita: un gesto per aprirci alla gioia
homepage h2
“Molti si chiedono quale possa essere il messaggio che proviene dai popoli indigeni che hanno vissuto per millenni in armonia su questa Terra” prosegue Angaangaq. “Si chiedono che significato possano avere i loro insegnamenti oggi nel mondo moderno. Si è perso il rapporto con la Natura e tra gli uomini. Possono aiutarci a ritrovarlo?” questo è ciò che cerco di fare riproponendo quegli antichi valori, cioè aiutare a comprendere che l’antica saggezza è valida oggi come allora. Il primo insegnamento è, appunto, quello secondo cui la vita in se stessa è una cerimonia, degna di essere celebrata con una cerimonia. Ciò significa che non è fatta per correre, per mostrare a ogni costo che si è i migliori, per sopraffare gli altri o essere sopraffatti, per soffrire e sottostare a regole disumane, ma per vivere in bellezza e pace, secondo le indicazioni del nostro cuore”.
“Come facciamo, dunque, ad aver accesso e dare ascolto al nostro cuore?” spiega ancora Angaangaq. “Utilizzando e godendo appieno di ogni momento che riusciamo a trasformare in cerimonia, gesti che non sono da intendere come costrizioni o doveri sociali, ma che hanno importanza per noi, che sentiamo e che ci danno gioia, sono ciò che avvertiamo di voler esprimere. Un gesto vivo perchè sentito, vissuto, significativo, che dà un senso alla vita quotidiana e che perciò diventa supporto, creazione, guarigione. Può essere una piccola preghiera di gratitudine o il rendersi conto della tazza di caffè che stai bevendo; può essere la consapevolezza che ti connette con chi ha curato la pianta di cui mangi i frutti o con l’acqua pulita che ti arriva in casa. Questa consapevolezza ci porta ad avere un approccio diverso alla vita. Un’altra piccola cosa che può avere un grande effetto? Per esempio, la mattina, quando ci si alza, invece di compiere gesti da automi con i pensieri già rivolti al lavoro, alle questioni con i colleghi o ad altre preoccupazioni, bisognerebbe aprire la finestra, fare un profondo respiro, guardare il mondo fuori con gratitudine, ringraziare per il nostro corpo, la nostra casa, i nostri cari, la nostra vita. Così facendo, l’energia che ci percorre cambia totalmente. Con piccoli gesti i momenti diventano una cerimonia grazie alla consapevolezza con cui diamo valore a quello che siamo e a quello che facciamo”.
Nel suo libro La saggezza dello sciamano, una delle cerimonie più toccanti che Angaangaq propone per la crescita personale è la cerimonia per aprire il cuore. Ecco come praticarla: siediti in un posto tranquillo, dove ti senti bene e non sarai disturbato. Ti puoi sedere ben dritto sulla tua poltrona preferita o magari sdraiarti; fai nel modo che senti più giusto per te. Poi chiudi gli occhi a questo mondo e porta tutta la tua attenzione al tuo cuore. Percepiscilo, sentilo. Prenditi il tuo tempo. Puoi aiutarti mettendo la mano sul cuore. Poi aprilo dentro come apriresti un grande portone. E senti tutto. Può darsi che allíinizio avrai solo una sensazione quasi impercettibile, ma puoi stare tranquillo: va bene così. Ogni cosa ha bisogno del suo tempo, a volte di più, a volte di meno. Non esiste giusto o sbagliato. Abbi coraggio, apri il tuo cuore e lascia che cresca un sorriso, non importa che aspetto abbia, se Ë storto, delicato, piccolo o grande. Lascia al tuo sorriso la libertà di essere così come vuole essere. Sentilo e portalo con te nella tua giornata.
Tutto ciò che dai ti torna indietro mille volte più forte. Vale anche per questa cerimonia. Col sorriso del tuo cuore anche il sorriso delle altre persone ti arriverà sempre più naturalmente. La tua vita ne sarà arricchita, proverai più gioia. Soprattutto, sorridere ti verrà sempre più facile.
Per Terra Nuova Edizioni è autore del libro La saggezza dello sciamano