Compostiamoci bene!
homepage h2
Compostiamoci bene!
Finanziato dalla Fondazione con il Sud e realizzato da sette associazioni coordinate da CulturAmbiente onlus, con la collaborazione del Comune di Lecce e in partnership con Axa, realtà che opera nella raccolta differenziata, il progetto mira a una didattica per sensibilizzare i “futuri cittadini” alla tutela dell’ambiente.
I bambini della scuola, dopo un percorso formativo sulle buone pratiche di riduzione e riutilizzo del rifiuto umido, che coinvolge anche gli insegnanti, utilizzano una compostiera elettromeccanica automatica, chiamata “Vera la compostiera”, per trasformare lo scarto della frazione organica prodotta nella mensa scolastica in prezioso compost, con cui poi verrà concimato l’orto didattico gestito dagli alunni.
Grazie a questa tecnologia, studiata e seguita da vicino da alcuni ricercatori Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), con consumi bassissimi è possibile controllare la ventilazione, l’umidità e la temperatura, rendendo il processo di compostaggio totalmente inodore.
Il percorso didattico ha previsto varie fasi di sensibilizzazione al compostaggio sia per gli insegnanti, per i quali è stato previsto un percorso formativo ad hoc, sia per gli alunni, che hanno partecipato a diversi laboratori organizzati dalle associazioni aderenti al progetto, tra cui il teatro ambientale, in occasione del quale i bambini hanno costruito ognuno la propria compostiera domestica, per capirne a pieno il funzionamento e portare nella propria quotidianità l’esperienza vissuta a scuola.
La ricchezza del progetto Reti si fa ancora più evidente se pensiamo che il rifiuto umido rappresenta più del 30% del totale e che in Puglia ne viene recuperato solo il 3%. “Il problema dei rifiuti non può essere risolto senza una precisa volontà politica” ci dice Roberto Paladini, presidente della onlus CulturAmbiente. “I comuni dovrebbero guardare con attenzione a questo progetto, che sposa l’educazione ambientale e la tecnologia delle compostiere collettive. Con queste macchine, infatti, l’umido potrebbe diventare utile compost da usare come fertilizzante, con un cospicuo risparmio per le casse comunali, che eviterebbero di pagare i costi di conferimento”. In attesa che le amministrazioni comunali accolgano l’appello, non possiamo che augurarci che l’esempio virtuoso della scuola Stomeo Zimbalo di Lecce venga riproposto e si diffonda il più possibile.