«Le proteste agricole nascono da ragioni vere. La Politica agricola comune Ue ha servito il profitto del più forte. L’80% dei fondi stanziati va al 20% delle aziende agricole. Le più grandi e potenti. I fondi per l’agricoltura sono il 35% del bilancio Ue, ma finanziano tanto in mezzi di produzione chimici e meccanici e quindi arricchiscono l’industria, non gli agricoltori»: l’intervento di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
L’intervento di Carlo Triarico, presidente dell’
Associazione per l’agricoltura biodinamica, pubblicato sul numero di marzo della rivista Terra Nuova: lo condividiamo anche con i lettori che ci seguono sul web.
«Le proteste agricole nascono da ragioni vere. La Politica agricola comune Ue ha servito il profitto del più forte. L’80% dei fondi stanziati va al 20% delle aziende agricole. Le più grandi e potenti. I fondi per l’agricoltura sono il 35% del bilancio Ue, ma finanziano tanto in mezzi di produzione chimici e meccanici e quindi arricchiscono l’industria, non gli agricoltori. I trattati bilaterali di commercio garan- tiscono le merci agricole più note. Il commercio sleale dissangua i contadini con un prezzo ingiusto.
L’Ue però non è un estranea. Quelle politiche le hanno decise gli Stati membri. Nonostante questo, chi domina le politiche Ue vuol convincere gli agricoltori che la causa del disastro attuale non sono le politiche attuali, ma le politiche ecologiche future, quelle ancora da iniziare. Usano la protesta per impedire il cambiamento ecologico che invece libererebbe gli agricoltori da una politica di sfruttamento. Vedere gli agricoltori spinti a chiedere di dipendere ancora dai mezzi di produzione che arricchiscono le multinazionali e impoveriscono loro è come vedere uno schiavo chiedere le proprie catene. Certo gli agricoltori non sono stupidi. Sanno chi è il nemico. Ma gli viene chiesto sempre più impegno con sempre minore remunerazione. Si scarica su di loro la necessità di cambiare il modello agroalimentare insostenibile.
Come Associazione per l’Agricoltura Biodinamica stiamo dalla parte dei contadini che lottano per un’agricoltura libera da tutti i potentati che li umiliano. Chiediamo a tutti i gli agricoltori che vogliono restare liberi di unirsi a noi.
Se ci darete forza, il movimento biodinamico resterà dalla parte giusta. Un movimento biodinamico libero sta dalla parte degli ultimi».
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