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Edera: usi e benefici

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La comune edera è un ottimo rimedio contro nevralgie, dolori articolari, reumatismi, catarri, edemi, gonfiori delle caviglie e soprattutto per cellulite e inestetismi della pelle. Usi e benefici dell’edera.
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Di seguito il testo tratto dal libro Erbario della salute dedicato agli usi e ai benefici dell’edera:
Sia l’Edera che la Vite sono emblemi di Dioniso, anzi sono due dei suoi nomi poiché oinos, il vino in greco, è l’etimo di Dioniso e Kissos, l’Edera in greco, è un altro dei suoi appellativi. Ambedue le piante si arrampicano e si avvinghiano intorno all’asse dionisiaco, un asse per metà celeste e per metà infero, come narra il mito che lo vuole figlio di Zeus e di Persefone, dea della vegetazione nella sua fase sotterranea, ctonia, quando va a fecondarsi e a rigenerarsi di energia plutonica nelle profondità della terra.
Le due piante insieme incarnano e simboleggiano questa duplicità, questa polarità dionisiaca: quando in autunno la Vite muore, l’Edera fiorisce e rimane verde e vitale durante tutto l’inverno. Ambedue fanno emergere, attraverso ebbrezze, estasi mistiche e furori profetici, le incontenibili forze della natura, gli irrefrenabili istinti vitali e le incontrollabili passioni e desideri di cui Dioniso è simbolo.
La Vite attraverso il fuoco della fermentazione dei suoi acini, dei suoi alcol, la seconda attraverso il gelo e la tossicità di alcuni principi presenti soprattutto nelle bacche che possono dar luogo, in determinate dosi, a fenomeni di eccitazione, delirio ed euforia simile all’ubriachezza. Proprio per questi loro poteri ambedue le piante venivano utilizzate dalle baccanti e dalle sacerdotesse di Dioniso per essere da lui possedute, per entrare rapidamente in contatto con la sua energia.
Parimenti i sacerdoti di Zeus, si servivano dell’Edera, sacra anche a lui, per avere accesso più facilmente alla trance profetica.
La medicina popolare fin dall’antichità ha utilizzato questo rampicante sempreverde per problemi di vario tipo: mal di denti, cefalee, ulcere e ustioni, diarree, calcoli renali, per provocare mestrui, aborto ed anche come anticoncezionale.
Le moderne analisi di laboratorio hanno individuato la presenza nella pianta di alcune sostanze che in parte ne giustificano gli antichi usi ma che suggeriscono una certa cautela nella somministrazione per uso interno.
Le foglie, che costituiscono la parte utilizzata della pianta, sono, ad esempio, molto ricche di saponosidi, sostanze che se da una parte possono svolgere un’utile azione per fluidificare ed espellere catarri bronchiali, dall’altra possono risultare irritanti sulle mucose in genere ed in particolare su quelle del tubo gastroenterico.
Per queste ragioni e per una certa tossicità della pianta attualmente allo studio per possibili utilizzazioni antibatteriche e antiparassitarie, ad esempio contro l’ameba,
, comunque, conviene effettuare sotto stretto controllo medico.
L’uso per via esterna, che invece non presenta problemi, è molto utile per piaghe, flebiti, nevralgie, dolori articolari e reumatismi,
edemi e gonfiori delle caviglie e soprattutto per cellulite e inestetismi della pelle, cosa che spiega la presenza dell’Edera anche
in molti prodotti cosmetici.
  • EderaHedera helix
  • Famiglia: Araliacee
  • Simbologia planetaria: Giove
  • Parti utili: le foglie.
  • Tempo balsamico: si raccolgono le foglie senza il picciolo durante tutto l’anno. Sono da preferirsi quelle raccolte in giugno-agosto.
  • Principali costituenti: saponosidi, flavonoidi, emetina, acidi organici, zuccheri, sali minerali.
  • Proprietà medicamentose: espettoranti, tussifughe, antispasmodiche, antibatteriche, emmenagoghe, antiademigene, astringenti e cicatrizzanti, vasotoniche e tonificanti dei tessuti connettivi, analgesiche, eudermiche ed anticellulitiche.
  • Impiego terapeutico: bronchiti catarrali e croniche, tossi spasmodiche, mestruazioni insufficienti (uso interno). Edemi, reumatismi, nevralgie, artriti, dolori articolari e sciatiche, piaghe, flebiti, inestetismi della pelle e cellulite (uso esterno).
COME SI USA
Poiché l’uso della pianta per via interna va accuratamente dosato e fatto sotto controllo medico, diamo solo le indicazioni per l’uso esterno.
  • Decotto: bollire per dieci minuti 200 g di foglie fresche in un litro d’acqua. Dopo aver fatto riposare il decotto ed averlo filtrato lo si può usare per le applicazioni esterne sotto forma di impacchi, bagni, lavaggi. Utilizzandolo per lavare i capelli li si rende più lucenti.
  • Macerando le foglie in olio se ne ricava un oleolito utile per massaggi drenanti contro la ritenzione idrica.
Precauzioni: in qualche caso il contatto della pelle con foglie fresche può causare dermatiti di natura allergica.

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