Le detrazioni del 50% sull’acquisto del fotovoltaico danno già un buon contributo. La vera novità positiva è l’abbassamento dei costi, anche per l’accumulo.
Per chi non ha ancora installato il fotovoltaico sul tetto di casa i tempi potrebbero essere maturi.
Inutile esitare o aspettare nuovi incentivi che non verranno. Le agevolazioni già ci sono e sono le stesse che riguardano le ristrutturazioni edilizie: si tratta di una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute. Un dimezzamento dei costi, che il Decreto crescita 2019 (Dl 34/2019) aveva tradotto in uno sconto immediato del 50% in fattura. E sulla cui proroga per l’anno a venire, nel momento in cui scriviamo, al 30 ottobre, non sappiamo ancora niente. Ma le detrazioni comunque rimangono: se facciamo una dichiarazione dei redditi, potremo avere lo sconto diluito in dieci anni sulle nostre tasse.
Al di là delle vicende politiche, ahimè sempre ballerine in questo Paese, la vera notizia è che i costi dell’impianto nel frattempo sono scesi notevolmente. Se nel 2005 il costo medio chiavi in mano si aggirava sui 9000 €/kW, attualmente si ha un costo attorno ai 1500-2000 €/kW.
Questo vuol dire che per un impianto domestico di 3 kW il costo si potrebbe aggirare sui 6000 euro. Aggiungendo gli accumulatori, ipotesi da valutare attentamente, potremmo arrivare sui 9-10.000 €. È proprio questa la grande novità del settore negli ultimi anni: la possibilità di accumulare l’energia autoprodotta con delle efficienti batterie, in modo da poterla utilizzare quando ci pare e piace, senza essere costretti ad acquistarla dal distributore di rete.
Un po’ di realismo
Se si pensa di fare facili guadagni con le rinnovabili si può dire che il periodo delle vacche grasse è davvero finito: i primi «conto energia», che garantivano succulenti tariffe a chi cedeva alla rete l’energia prodotta dal proprio impianto, sono memoria del passato. Oggi il costo dell’energia prelevata dalla rete è più alto rispetto alla tariffa dell’energia immessa con il proprio impianto. Se si vuole sfruttare al massimo la propria energia, potrebbe essere ragionevole investire su un sistema di accumulo domestico. Il sistema dello scambio sul posto, anche se meno conveniente di un tempo, rimane possibile e potrebbe essere l’investimento che si ripaga in tempi più rapidi, particolarmente vantaggioso per chi ha consumi più elevati nelle ore diurne. Nel momento in cui l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è superiore alle esigenze dell’utente, questa viene automaticamente immessa sulla rete, a fronte di un rimborso sulla bolletta elettrica per l’elettricità ceduta al sistema.
A un lettore di Terra Nuova non sfuggirà il problema della durata e dello smaltimento delle batterie, che siamo abituati a considerare molto inquinanti. Un problema da affrontare, anche se, per fortuna, la tecnologia ha fatto passi in avanti e le batterie hanno avuto uno sviluppo tecnologico notevole, garantendo prezzi più bassi e prestazioni migliori di efficienza e durata. Le batterie al litio garantiscono una durata fino a 10 mila ricariche, e rispetto a quelle al piombo sono meno inquinanti. E dal punto di vista economico, quali aspettative avere? Difficile dirlo in modo univoco, ma al momento i pannelli di ultima generazione offrono un rendimento superiore cresce anche il vantaggio in termini economici.
Mercato in sviluppo
Intanto, sul piano dello sviluppo sembra che il mercato delle energie rinnovabili sia a un nuovo giro di boa.
Il 2019 è stato l’anno del recupero, dopo la flessione dovuta soprattutto allo stop dei sussidi cinesi al solare. Secondo il rapporto «Renewables 2019» dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), il settore adesso avrà davanti a sé cinque anni di robusta crescita in cui aumenterà del 50% la capacità totale installata, per un totale di 1200 nuovi GW.
In Italia, con le fonti rinnovabili riusciamo a soddisfare circa il 36% della domanda elettrica del Paese. Sostenere questa crescita, diminuendo il proprio fabbisogno energetico, significa usufruire di una fonte rinnovabile pulita, gratuita e inesauribile. Una scelta sensata, che ognuno dovrà valutare in modo attento, facendosi aiutare da un consulente esperto.
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Realizzare un impianto fotovoltaico di tipo domestico è molto più facile di quanto sembri. Lo può fare chiunque: basta un cacciavite, un trapano elettrico, un piccolo saldatore e un minimo di capacità manuali. Al resto pensa l’autore di questo
agile manuale che, con le sue minuziose istruzioni e il dvd allegato, accompagna il lettore passo passo attraverso le varie fasi: assemblaggio delle celle, montaggio e installazione del pannello.
Con l’aiuto di questo libro, chiunque sarà in grado di produrre dal sole l’energia elettrica necessaria per illuminare una baita di montagna o alimentare una piccola pompa per giochi d’acqua.
Autocostruzione dei pannelli fotovoltaici è rivolto a tutti coloro che ritengono l’alfabetizzazione al solare una scelta necessaria e irrinunciabile per il futuro del Pianeta.
A completare il libro, un’appendice per utilizzare al meglio gli incentivi statali stanziati a favore di chi installa un impianto fotovoltaico.