È il momento giusto per scegliere le varietà da coltivare nel nuovo anno, con un occhio alla biodiversità.
Azioni per la biodiversità
Gli agroecosistemi possono continuare a produrre alimenti nel tempo solo se riescono a mantenere la loro diversità biologica e genetica. Questo accade se chi coltiva è attento a garantirla attraverso la scelta delle piante coltivate e al rispetto della vita dei microrganismi del terreno e degli altri esseri viventi che popolano le aree coltivate, cioè attraverso la cura delle interazioni tra ambiente, risorse genetiche, sistemi e pratiche di produzione.
Significa che chiunque coltivi un piccolo orto, qualche pianta da frutto, un giardino o dei vasi sul balcone di casa può operare delle scelte concrete per favorire la biodiversità agendo sulle piante coltivate e/o sull’ambiente di coltivazione.
Coltivazioni insolite
Gennaio è il momento giusto per dedicarsi alla scelta delle specie e delle varietà da coltivare nella nuova annata. Non è necessario dedicare tutto lo spazio a disposizione alla biodiversità agricola, ma sarebbe importante trovare un posto anche per coltivazioni insolite.
Il riferimento alle specie non è casuale, perché le specie commestibili sono 75.000, cioè il 25% di quelle conosciute, ma di queste solo 150 attualmente vengono coltivate.
Incrementare le specie coltivate potrebbe essere un obiettivo da porsi cercando di rintracciare, ad esempio, sementi di pastinaca, una pianta simile alla carota con la radice di colore bianco, di scorzonera, una radice dal sapore amarognolo, o di ramolaccio, così frequente un tempo da essere citato persino nelle canzoni popolari: «Ravanei, remulass (appunto), barbabietul e spinass». Oltre agli ortaggi è possibile scegliere aromatiche come la balsamita, il cerfoglio o il rabarbaro e piante da frutto dimenticate, come il corniolo, il gelso, il sorbo o il susino damaschino.
Per chi ama meno le esplorazioni resta la possibilità di sbizzarrirsi fra le varietà, avendo cura di preferire per gli ortaggi sementi di vecchie varietà che si possono reperire partecipando alle reti dei seed savers o approvvigionandosi presso alcune ditte sementiere. Non ci sono solo piante sorprendenti come le patate blu, i pomodori gialli o le melanzane bianche, ma una ricchezza di cultivar che è importante contribuire a salvaguardare. E si trovano anche le sementi di fiori da aiuola, vaso o bordura, magari con la corolla un po’ più piccola di quelli onnipresenti sui mercati, ma dal valore storico e genetico inestimabile. Per chi vuole dedicarsi alla frutta esiste un’ampia offerta di varietà antiche dai nomi evocativi come la mela campanino, la pera ammazzacavallo o la pesca buco incavato. I vivai specializzati sono generalmente organizzati per spedire le piante su ordinazione.
Un ambiente ospitale per tutti
A gennaio c’è tempo a disposizione anche per predisporre e installare nidi artificiali e rifugi in grado di accogliere gli animali che popolano le zone coltivate. I semplici mucchi di pietre sono adatti per ospitare ricci e rospi, mentre recipienti pieni di paglia o cannette costituiscono un ottimo rifugio invernale per i predatori di afidi come le crisope e le forficole (o forbicine), e rappresentano un luogo di nidificazione ideale per insetti impollinatori come i bombi.
I nidi artificiali per gli uccelli si appendono in verticale sulle piante o su appositi sostegni a un’altezza di 1,5-3 metri, facendo in modo che i rami non ostruiscano il foro di accesso. Si collocano sulle piante entro la fine di marzo e vanno poi controllati in autunno per essere puliti. I nidi per pipistrelli si devono mettere ad almeno 4 metri di altezza, sugli alberi o sugli edifici, scegliendo una zona con poca luce non troppo esposta al sole durante al giorno.
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