Ginkgo biloba, tra storia e tradizione
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Una pianta dalle grandi virtù benefiche, che dona longevità ed eterna giovinezza. Il ginkgo biloba è il rimedio naturale consigliato questo mese.
Lo spirito di adattamento che anima questa pianta è veramente incredibile: resiste alla siccità come alla bassa temperatura di -34°. Contrasta agevolmente gli attacchi di funghi, parassiti e l’inquinamento atmosferico; basti pensare che è sopravvissuto anche ai residui radioattivi della bomba atomica di Hiroshima.
Non c’è da meravigliarsi che in Giappone e in Cina fosse considerato, così come lo è tuttora, pianta dalle grandi virtù benefiche, capace di donare longevità ed eterna giovinezza. Come albero sacro veniva piantato presso pagode e palazzi.
Dinamica dei costituenti
L’azione principale del Ginkgo biloba si espleta soprattutto a favore del sistema nervoso e del sistema circolatorio.
Abbiamo due classi di principi attivi che caratterizzano la pianta. I primi sono i lattoni, potenti inibitori del PAF, il fattore di aggregazione piastrinica. Questo implica che il Ginkgo aumenta la fluidità e la velocità di scorrimento del sangue. L’altra classe di principi attivi sono i glicosidi ginkgoflavonici che agiscono come protettori dei vasi sanguigni di grosso, medio e piccolo carico, stabilizzando la permeabilità capillare e rafforzando le pareti. I glicosidi risultano fondamentali neutralizzatori dei radicali liberi, impedendo così i danni alle membrane cellulari con effetto di invecchiamento su tutti i tessuti.
L’azione integrata dei costituenti ha reso il Ginkgo celebre per la sua attività sul sistema nervoso. Ci sono numerosissimi studi clinici al riguardo. In pratica l’estratto della pianta stimola la captazione di colina da parte dei neuroni migliorando le trasmissioni nervose. Il sistema colinergico è quello deputato al controllo della memoria, dell’attenzione e dell’attività mentale; quindi si è visto che migliora nettamente le funzioni cerebrali in declino nelle persone anziane.
Aumenta, inoltre, sostanze come la dopamina e la serotonina che possiedono azione antidepressiva e psicostimolante.
Per cosa è consigliato?
La tintura madre e il macerato glicerinato agiscono su: vasculopatie periferiche (insufficienza venosa, flebiti, ritenzione idrica), cerebrovasculopatie – morbo di Raynaud – cardiopatia ischemica, tendenze trombotiche – ipertensione, iperlipidemia – arteriopatia cronica con ostruzione periferica e forti dolori alle gambe – demenza senile, Alzheimer – deficit di memoria, mancanza di attenzione e disturbi uditivi – spasmofilie bronchiali e
gastrointestinali anche di tipo allergico – retinopatia diabetica e ipertensiva
Posologia
– Estratto Secco: titolato in glicosidi flavonici tra il 22 e il 27% e in terpeni tra il 5 e il 7 %, se ne possono prendere fino a 240 mg in due somministrazioni.
– Tintura Madre: 40-50 gtt per due volte al dì in acqua a digiuno.
– Macerato Glicerinato: 70-90 gtt al dì in acqua a digiuno.
– Foglie (per via interna): 10 g per una tazza d’acqua bollente da lasciare in infusione 10 minuti, se ne assumono 3 tazze al giorno.
Effetti collaterali e associazioni
È assolutamente controindicata l’assunzione del Ginkgo in associazione a farmaci anticoagulanti. Si consiglia di non usarlo la settimana prima e dopo un intervento chirurgico. Bisogna fare attenzione in persone che usano farmaci antidepressivi triciclici, dato che ne può potenziare l’effetto. È da evitare l’associazione con farmaci contenenti fluoxitina, buspirone e amikacina. La Commissione europea non dà limitazioni dell’uso in gravidanza e allattamento.
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