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Gli Ultimi: il rifugio per topi e ratti salvati dalla vivisezione

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Esiste un piccolo rifugio in provincia di Parma, che accoglie ratti e topi, gli “ultimi” tra tutte le specie animali, da sempre odiati e perseguitati dall’uomo poiché considerati impuri, sporchi e portatori di sventura. I suoi ospiti non provengono dalla strada, ma dai laboratori di vivisezione.

Gli Ultimi: il rifugio per topi e ratti salvati dalla vivisezione

Noi “umani” abbiamo il potere di apprezzare o denigrare in un batter d’occhio gli animali in base alla nostra convenienza.
I ratti e i topi usati per la ricerca non hanno certo una vita migliore di quella dei loro simili liberi nelle campagne o nelle città, nonostante gli innumerevoli rischi che corrono anche qeusti ultimi, soprattutto a causa di trappole e veleni.
Le piccole cavie, poco costose, allevate per servire l’uomo, sono destinate a subire crudeli e inutili test, per poi venire soppresse a fine sperimentazione. A sottrarle al loro destino è impegnata l’associazione I-Care Europe onlus, grazie al progetto “4 R” (dove R sta per Riabilitazione), il cui nome fa riferimento e amplia le 3 R, Rimpiazzamento, Riduzione, Raffinamento, delle metodologie di sperimentazione applicate agli animali.
Tra gli obiettivi dell’associazione, oltre alla riabilitazione, vi è quello di “incoraggiare, supportare e condurre studi etologici, per dimostrare in modo ancora più evidente l’enorme impatto negativo delle condizioni di stabulazione sulla fisiologia e psicologia degli animali”.
Il progetto, ancora sottovalutato, ha la grande opportunità di salvare tanti esseri viventi e, come cita il Talmud, uno dei testi sacri dell’Ebraismo, Chi salva una vita salva il mondo intero. E di vite I-Care ne ha salvate davvero molte: ad oggi 15.506, di cui 10.575 topi e 4.596 ratti.
Considerato l’elevato numero di animali recuperati, l’associazione Freccia45, in collaborazione con I-Care e con il supporto dell’associazione Amicicani, nel 2013 ha dato vita al rifugio Gli Ultimi, gestito da Gianluca ed Elisa che, insieme a Caterina e Fabio, hanno messo a disposizione il locale.
“Quando arrivano gli animali proviamo sempre una gioia enorme per le vite salvate” racconta Gianluca “e allo stesso tempo una tristezza infinita per quelle che rimangono nei laboratori. Le adozioni sono il momento più bello, perchè gli animali che hanno finalmente trovato una casa lasciano il posto ad altri. Per questo incoraggiamo moltissimo le adozioni: senza, saremo perduti!”.
Quali requisiti deve avere chi intende adottare una di queste piccole creature? Deve amare prima di tutto questi animali e non considerare ripugnante la loro coda! I topi sono molto socievoli, si abituano presto al contatto con le persone, rivelandosi giocherelloni e affettuosi. Per quanto riguarda i ratti, a differenza dei topi, non ci sono problemi di convivenza tra esemplari dello stesso sesso; si tratta di animali molto socievoli che non possono vivere da soli e quindi si consiglia di adottarne almeno tre.

Qual è l’iter da seguire?

Il richiedente deve contattare i responsabili del rifugio, i quali eseguono dei controlli per verificare che sia in possesso di tutti i requisiti e non sia un allevatore o un appassionato di rettili. È necessario disporre di un alloggio adatto, da mettere in sicurezza nel caso in cui si conviva con altri animali e possibilmente sarebbe auspicabile la presenza nei paraggi di un veterinario esperto in esotici. Una volta dichiarato idoneo, l’adottante deve compilare un modulo e l’associazione provvede a organizzare una staffetta sino a destinazione.
Le adozioni su scala nazionale che portano molte persone ad attraversare la penisola lungo in largo, ma soprattutto i numerosi animali salvati e riabilitati a una vita “normale” per poi essere ridati in adozione, dimostrano la perfetta riuscita del progetto.
Per saperne di più: ilrifugiogliultimi.blogspot.it

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