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I lavori nell’orto e nel giardino a ottobre

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Con l’approssimarsi della stagione fredda è preferibile ritirare in casa le piante aromatiche in vaso che non sopportano i rigori invernali, come la Stevia rebaudiana, la maggiorana e perfino il basilico… Semina, raccolta e cura dell’orto e del giardino nel mese di ottobre.

I lavori nell’orto e nel giardino a ottobre

Verso l’inverno
Con l’approssimarsi della stagione fredda è preferibile ritirare in casa le piante aromatiche in vaso che non sopportano i rigori invernali, come la Stevia rebaudiana, la maggiorana e perfino il basilico. I vasi vanno collocati vicino a una fonte luminosa, ad esempio una finestra, perché le piante necessitano di luce anche in inverno. Per questo, durante il giorno, è importante ricordarsi di aprire sempre persiane o tapparelle. In genere questi vegetali non richiedono molta acqua, ma se si trovano su un davanzale posto sopra un termosifone gli apporti idrici devono essere leggermente aumentati. Inoltre, per ridurre il riscaldamento del terriccio può rivelarsi utile appoggiare il sottovaso su un piccolo pannello di legno che agisce da coibente.
Pali riciclati
I pali utilizzati per le colture che necessitano di sostegni vanno rimossi appena termina la produzione. Si lasciano poi per qualche giorno al sole, in modo da farli asciugare bene. Riposti al coperto durante l’inverno potranno essere riutilizzati nella stagione successiva.
Al riparo dal freddo
Coprire la coltura con un telo di tessuto non tessuto (TNT foto 1) è il modo più semplice per proteggere gli ortaggi dal freddo e prolungare così il periodo della raccolta. Il TNT si fissa al terreno con sassi, bastoni o sacchetti pieni di terra per evitare che venga spostato dal vento. Questo sistema di bloccaggio è rapido da collocare e facile da rimuovere, così si può intervenire sulla coltivazione senza perdere il vantaggio offerto dalla copertura.
Il TNT, almeno entro certi limiti, difende le piante dal freddo e dalle escursioni termiche. Inoltre mantiene più pulite le verdure a foglia e le protegge da uccelli, insetti e altri animali.
I teli possono essere riutilizzati per più anni, se vengono lavati ogni 2-3 impieghi in modo da mantenerli permeabili alla luce oltre che all’aria e all’acqua.
La raccolta delle mele
La raccolta delle mele prosegue anche in ottobre con le varietà più tardive e più adatte alla conservazione (foto 2). Le mele si raccolgono a mano attraverso una tecnica delicata. Si porta l’indice verso il picciolo e si esegue una leggera rotazione verso l’alto fino a quando il frutto non si stacca. Mantenere intatto il picciolo è importante per conservare meglio i frutti.
I frutti raccolti si pongono con cura nelle cassette, facendo attenzione che non subiscano colpi; le ammaccature, infatti, possono generare fenomeni di marcescenza.
Le mele di alcune varietà (Goldrush, Limoncella, Pinova), se ritirate in locali bui, freschi e abbastanza umidi come le cantine, possono conservarsi croccanti e saporite anche fino a marzo. Altre varietà si mantengono comunque almeno fino a gennaio.
E dopo la raccolta?
Dopo la raccolta e prima di perdere le foglie gli alberi da frutta accumulano sostanze di riserva nei rami, nel tronco e nelle radici. Queste sostanze saranno utilizzate nella primavera successiva dalla ripresa vegetativa fino alla formazione dei frutticini (foto 3).
Si deduce quindi quanto sia importante favorire lo sviluppo di queste riserve con una concimazione appropriata. Considerata la stagione avanzata è preferibile impiegare fertilizzanti fogliari con un buon contenuto di azoto, come la borlanda o il macerato di ortica.
Per non vanificare questo sforzo è indispensabile permettere la traslocazione di tutti gli elementi dalle foglie agli organi di riserva. Di conseguenza la potatura non deve avvenire prima che siano cadute tutte le foglie.

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