In autunno, nell’orto l’attività rallenta, ma non cessa completamente. Infatti, fino alle prime gelate si raccolgono ancora le bietole, i cardi, molti tipi di cavoli, le rape e le cime di rapa, i finocchi, alcune insalate, i porri e gli spinaci. I lavori verdi del mese nell’orto e nel giardino…
Conservare l’orto
Dopo resteranno in campo solo porri, cavolini di Bruxelles, cavolo nero e verze (gli ultimi due addirittura migliorano la loro qualità se subiscono una brinata). In previsione delle gelate è quindi meglio raccogliere tutto quanto rimasto in campo. Con gli opportuni accorgimenti, le verdure si conserveranno a lungo. Cavoli cappucci e finocchi si raccolgono lasciando intatte le foglie esterne. Poi si dispongono in casse, ritirandoli in un locale asciutto dove la temperatura non scende sotto lo zero. Appena prima del consumo si eliminano le foglie esterne che, durante la conservazione, hanno protetto il cuore degli ortaggi. In questo modo anche i finocchi si conservano per alcune settimane e i cavoli per alcuni mesi.
Radicchi, indivie e scarole vanno invece estirpati, avendo cura di lasciare un po’ di terra attorno alle radici. Vanno poi riposti in un locale non riscaldato, appoggiandoli su uno strato umido di sabbia o di sabbia e torba e coprendoli con uno strato di paglia e/o di foglie asciutte se il locale è luminoso. In queste condizioni le piante si conservano per 1-2 mesi.
Per gli ortaggi da radice (rape, barbabietole ecc.) la raccolta può essere posticipata fino a quando non si prevede che geli anche il terreno. Per aumentare la conservazione è meglio eliminare le foglie ed evitare di pulire troppo le radici dalla terra. Si conservano per 1-2 mesi in casse poste in un locale asciutto e buio.
Rispettare le piante
Molte piante entrano in riposo vegetativo, ma non è ancora arrivato il momento di potare. Attendere che le piante abbiano perso le foglie significa rispettare il loro ciclo vitale. Infatti, gli elementi minerali trasmigrano dalle foglie agli organi di riserva (tronco e radici) fino a che la foglia resta attaccata alla pianta. Per questo motivo le potature anticipate determinano una maggiore sensibilità ai geli invernali, una minore differenziazione delle gemme a frutto e un germogliamento primaverile anticipato.
Un aiuto dalle galline
Le galline non possono essere lasciate libere nell’orto perché danneggerebbero le piante coltivate; ma costruendo o acquistando un pollaio mobile, da posizionare sopra le aiuole una volta finito il ciclo degli ortaggi, è possibile assicurarsi non solo uova fresche, ma anche l’aiuto di questi preziosi animali. Le galline, infatti, si nutrono dei residui della coltivazione, divorano i parassiti presenti nel terreno, come le larve dei maggiolini o le pupe della dorifora, concimano l’aiuola e, razzolando, arieggiano il terreno. Quindi preparano in modo eccezionale l’aiuola per la successiva coltivazione. È preferibile che la permanenza del pollaio su un’aiuola duri solo alcune settimane, dopodiché è meglio spostarlo in un’altra aiuola disponibile.
La produzione di uova è legata alla durata delle ore di luce: in inverno è molto ridotta e cresce a partire da febbraio. Sei galline sono sufficienti per le esigenze di una famiglia di quattro persone. Per questo numero di animali è necessario un pollaio mobile grande da 6 a 10 m; quanto più è piccolo, tanto più è necessario spostarlo frequentemente.
Frutta e verdura di stagione
Verdura
Broccoli, carote, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, cicoria, dolcetta, erbette, finocchi, lattuga a cappuccio, lattuga riccia, patate, peperoni, porri, scalogni, sedano rapa, spinaci, zucche.
Frutta
Cachi, castagne, kiwi, mandarini, mandorle, melagrane, mele, nocciole, noci, pere, uva.
Erbe aromatiche
Alloro, ginepro, rosmarino, salvia, timo.
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