I lavori verdi del mese: a Giugno nell’orto e nel giardino
homepage h2
I lavori verdi del mese: a Giugno nell’orto e nel giardino
Raccogliere e piante aromatiche al momento dell’uso consente di gustare appieno il sapore, ma per utilizzarle tutto l’anno è possibile provvedere in modo semplice alla loro essiccazione.
Le larve che mangiano la polpa dei frutti sono parassiti molto pericolosi, perchè possono arrivare a compromettere il lavoro di un anno intero.
Una difesa valida contro questi parassiti è l’impiego di reti anti-insetto a protezione della chioma. Su melo, pero e pesco è possibile provvedere alla protezione dei singoli frutti chiudendoli all’inizio di giugno in normali sacchetti di carta bianca. Questa operazione richiede dai 30 ai 60 secondi per frutto, che si traducono in una, due ore e mezzo per ogni pianta che produce 25-30 kg di frutta. Può sembrare molto, ma bisogna ricordarsi che in seguito non sarà più necessario eseguire alcun intervento.
Per difendersi dalle larve dei ditteri (mosca del ciliegio, dell’olivo, della frutta) secondo i principi dell’agricoltura biologica, bisogna intervenire sugli esemplari adulti, che depongono le uova all’interno dei frutti. Si possono installare trappole alimentari realizzate tagliando il collo di una bottiglia di plastica e girandolo all’interno della bottiglia stessa, oppure applicando appositi tappi colorati di giallo che attirino gli adulti.
L’esca si ottiene aggiungendo mezzo litro di ammoniaca (va bene anche quella per le pulizie, purchè non profumata) a una saedina o un cucchiaio di farina di pesce. In alternativa è possibile intervenire irrorando la chioma con il caolino (20-50 g/l). I trattamenti vanno ripetuti quando viene dilavato lo strato bianco che si forma sulla vegetazione. Al posto del caolino si sono dimostrati efficaci anche gli interventi con prodotti a base di spinosad e di un attrattivo alimentare. In questo caso le irrorazioni vanno limitate alla parte della chioma rivolta a sud e a sud-est e vanno ripetute ogni 7-12 giorni.
Per evitare i danni causati dai lepidotteri (verme della mela e del pero, tignola della pesca, della vite, anarsia, cidia del susino) bisogna seguirne il volo utilizzando trappole a feromoni o facendo riferimento ai bolletini fitopatologici. In questo modo si individuerà il momento giusto per rendere efficaci i trattamenti, intervenendo quando le larve sgusciano dalle uova e rimangono brevemente all’esterno del frutto prima di penetrarlo. Contro il verme del melo e del pero si usa il virus della granulosi, contro gli altri lepidotteri il Bacillus thuringiensis. Questi prodotti vanno utilizzati fino a quando dura il volo del patogeno quindi spesso, senza soluzione di continuità, fino alla raccolta.
Negli ultimi anni è comparso in Italia un pericoloso moscerino: si tratta della Drosophila suzukii, riconoscibile per gli occhi grandi e rossi e il corpo di color miele con strisce più scure sull’addome.
Le femmine depongono le uova all’interno dei frutti lacerandone i tessuti e portando in breve tempo al disfacimento della polpa.
Oltre alla protezione con reti anti-insetto, è possibile provvedere alla cattura in massa dei moscerini impiegando trappole alimentari attivate con 250-300 ml di aceto di mele, addizionati a 100 ml di vino rosso e 1-2 cucchiai di zucchero. È preferibile in questo caso utilizzare gli appositi tappi-trappola di colore rosso, reperibili su internet.