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I lavori verdi del mese: Marzo

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Tutti i consigli dell’esperto per la cura dell’orto e del giardino nel mese di Marzo.

Prendersi cura delle piante da frutto

Proteggere le piante da frutto dagli attacchi dei parassiti consente di salvaguardare i raccolti e garantire lo sviluppo ottimale degli alberi, che in questo modo restano sani e produttivi per molti anni.

Prevenzione delle malattie fungine

I primi interventi dell’anno si eseguono solitamente all’inizio del mese di marzo, quando le piante sono ancora in riposo vegetativo, ma le gemme sono pronte a germogliare e si presentano rigonfie. Si interviene con il polisolfuro di calcio o prodotti rameici eventualmente miscelati a zolfo. Le dosi variano in funzione della pianta da trattare e sono indicate in etichetta.
Questi interventi sono utili per tutte le piante, particolarmente per le drupacee (albicocco, ciliegio, pesco, susino) e per le pomacee (melo e pero), perché consentono di ridurre la pressione di molti parassiti fungini come la monilia, il corineo, la bolla, la ticchiolatura, la ruggine.
I prodotti a base di rame sono efficaci anche per la prevenzione delle malattie batteriche, mentre il polisolfuro di calcio permette anche il controllo delle cocciniglie. Su pesco e mandorlo questo intervento è indispensabile nelle zone in cui le primavere hanno un decorso umido e piovoso.
Se non fosse eseguito, la bolla, una malattia che provoca l’aborto dei fiori e la deformazione delle foglie, potrebbe distruggere la produzione e arrecare danni consistenti alla vegetazione, anche sulle varietà più tolleranti a questa infezione fungina.
Spesso è utile ripetere il trattamento anche quando i peschi si trovano nella fase detta a “bottoni rosa”, cioè appena prima dell’inizio della fioritura, quando i fiori sulla pianta sembrano appunto dei piccoli bottoni rosa.

Attenzione ai pidocchi

Gli afidi (pidocchi) sono insetti che appartengono a numerose specie riunite in un’unica famiglia. Una loro comparsa precoce nel periodo della fioritura provoca la malformazione dei frutticini e dei getti. La presenza degli afidi indebolisce anche i germogli, che sotto il loro attacco crescono e lignificano male, mentre la produzione di melata imbratta la vegetazione e i frutti.
Negli impianti giovani, o in piante che hanno subito forti attacchi negli anni precedenti, bisogna controllare con particolare attenzione la comparsa di pidocchi. Infatti, questi parassiti hanno un’eccezionale capacità riproduttiva e non conviene sottovalutare la presenza dei primi individui, soprattutto se si tratta delle specie potenzialmente più dannose, come l’afide grigio del melo e l’afide verde del pesco.
Nelle situazioni a rischio, contro l’afide grigio del melo si esegue un trattamento preventivo con prodotti a base di azadiractina (sostanza estratta dall’albero di neem) durante la fase “a bottoni rosa”. I trattamenti proseguono fino alla fase “di frutticino” solo se i germogli attaccati superano il 2-5% del totale. In questo caso si interviene a cadenza settimanale con azadiractina se le foglie si presentano molto accartocciate oppure con sapone molle di potassio o con prodotti a base di Beauveria bassiana. Questi ultimi due rimedi possono tornare utili anche contro l’afide verde del pesco; si utilizzano al superamento della soglia del 5% dei getti infestati, intervenendo sempre nella fase a “bottoni rosa”. Il trattamento deve essere ripetuto ogni volta che i getti colpiti sono più del 5%, ma dopo l’allegagione la popolazione di insetti utili è generalmente in grado di assicurare il controllo degli afidi.

Intanto, l’orto avanza

Il clima è più mite, ma ancora instabile. Preoccupano soprattutto i ritorni di freddo, per questo è meglio proteggere sempre semine e trapianti con il tessuto non tessuto, sia in pieno campo che in coltura protetta.

Largo alle aromatiche

Marzo è un mese adatto alla riproduzione di piante come la lavanda, il timo, il rosmarino. Le talee si preparano prelevando rami della lunghezza di 10-15 cm e ponendoli in vaso o direttamente a terra. Per la santoreggia è sufficiente procedere alla divisione dei cespi o prelevare gli stoloni ponendo anche loro in vaso o direttamente a dimora.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Marzo 2016. Leggi il sommario completo qui…

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