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I lavori verdi di Settembre

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Tutti i lavori da effettuare nell’orto nel mese di settembre.

Rallentiamo il ritmo

Fino a qualche anno fa questo era il periodo della semina di spinaci, bietine e valerianella. Oggi per questi ortaggi si preferisce spesso il trapianto alla semina. Così si accorcia il ciclo di coltivazione e si possono fare due raccolti, dove prima si riusciva a farne uno solo. Il trapianto offre anche il vantaggio di una migliore competizione con le erbe spontanee, anche se il controllo di queste ultime, in questa stagione, è meno
urgente, perché la loro crescita è più lenta.
L’irrigazione si esegue solo se non piove per molti giorni, perché le temperature più miti riducono la necessità di apporti irrigui. Lo stato sanitario degli ortaggi va controllato almeno settimanalmente: il tempo caldo e umido, infatti, favorisce lo sviluppo di malattie fungine, come la Septoriosi del sedano, la Peronospora e l’Alternaria del cavolo, particolarmente pericolose per i cavolfiori. Per evitare danni è bene assicurare una copertura con prodotti rameici da utilizzare in previsione delle piogge. I trattamenti vanno ripetuti dopo una pioggia di 25 mm che provoca il dilavamento del prodotto, e vanno sospesi prima della raccolta, rispettando il periodo di carenza indicato in etichetta.
Sulle zucchine, sulle lattughe e sui radicchi spesso compare l’Oidio, o Mal bianco, un fungo patogeno che si controlla con trattamenti a base di zolfo o di bicarbonato da eseguire alla comparsa dei primi sintomi.

I sapori dell’autunno

Per completare la maturazione sulla pianta dei pomodori da mensa è consigliabile provvedere alla loro cimatura, cioè all’eliminazione del germoglio apicale. Si ferma così lo sviluppo di nuove foglie e palchi
fiorali (che non riuscirebbero a dare frutti in grado di maturare) e si accelera la maturazione dei frutticini già formati, prima che le temperature si abbassino.
Per far diventare più croccanti e più saporiti cardi, sedani, porri, scarole e radicchi trevigiani si può procedere, da due a quattro settimane prima della raccolta, all’imbianchimento. I porri e il cardo si imbianchiscono rimuovendo con la zappa il terreno dall’interfila e addossandolo al piede degli ortaggi. L’intervento si ripete tre volte, aggiungendo ogni volta 10-15 cm di terra. Le altre piante, invece, si avvolgono con fogli di carta fermati da un elastico lasciando alla luce solo le foglie apicali.
L’imbianchimento non è senza rischi, perché la maggiore compattezza dell’apparato fogliare rende la pianta più suscettibile alle malattie fungine e può causare la perdita di una parte del prodotto.

Noci e mandorle da essiccare

Noci, nocciole, mandorle, castagne e olive cadono a terra quando sono mature. Per raccoglierle più rapidamente si possono sistemare reti sotto le chiome.
Le prime tre devono essere essiccate per la conservazione. È sufficiente lasciarle all’aria per una ventina di giorni su graticci oppure in cassette accatastate, facendo attenzione a evitare gli strati troppo spessi e, comunque, rivoltandole ogni tre o quattro giorni. Dopo l’essiccazione i frutti si conservano in un locale areato e asciutto.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Settembre 2017

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