Il permesso di sbagliare

“Il permesso di sbagliare“: Arianna Porcelli Safonov ci accompagna, con la sua satira, in una lettura fresca e pungente. L’intervento è stato pubblicato sul numero di novembre della rivista Terra Nuova.

«Sto facendo un lavoro di analisi finalmente utile, grazie a uno psicologo a cui non faccio pagare il biglietto in cambio delle nostre sedute. Lui ride, io piango.

La faccenda più fastidiosa di avere un bravo terapeuta è che, pur realizzando perfettamente quanto siano banali i consigli che ci offre a pagamento, appena vengono pronunciati dalla sua bocca, ecco che acquisiscono un peso specifico granitico, campale, che ci cambia la vita. Sappiamo già tutto ciò che dovremmo fare, ma non sappiamo darceli da soli, i buoni consigli: abbiamo bisogno di qualcuno che li sottolinei con l’evidenziatore giallo e ci faccia pat pat sulla spalla.

Scaliamo montagne, arriviamo ai vertici aziendali, saltiamo sugli aerei, ma rimaniamo patologici. Comunque, il consiglio più prezioso che mi sia mai stato dato in terapia è il seguente: «Arianna, si dia il permesso di sbagliare». Il perfezionismo è una terribile patologia nervosa che s’infila in angoli impensabili: ti scopri a far cose ridicole, tipo piegare le mutande a triangolo, arrivare dieci minuti prima agli appuntamenti anche se sei del Sud.

Ti concentri a non avvicinarti per nessun motivo, con le ruote dell’auto, alla linea bianca che delimita la carreggiata neanche per sbaglio, anche perché, se sei davvero perfezionista, lo sbaglio non viene preso in considerazione: se sei perfezionista sul serio, te ne resti concentrato su quella fottuta linea per sei, sette ore; parti da Milano e arrivi a Bari che non hai guardato per mezzo minuto il panorama e capisci di esserti ammalato. Per cui, ogni volta che sopraggiunge la possibilità di fare una cazzata, ho iniziato ad assecondarla: faccio fare la cacca al mio cane in una spiaggia attrezzata o telefono a un ex fidanzato tossico (sia nel senso di tipologia di relazione che di dipendenza dalle droghe), compro carboidrati e seguo il flow, come mi ha suggerito l’esperto.

Mi ripeto che in questa fase della mia vita è necessario che io mi eserciti a sbagliare e cerco di fregarmene se esco con l’etichetta che sbuca fuori dalla t-shirt o se invito a cena il marito della mia vicina. Non sono ancora padrona di questa pratica, ma sento di poter migliorare e non vedo l’ora di mitigare tutta questa rigidità, sento che manca poco. All’inizio non sembravo portata, ma poi c’ho preso la mano e adesso, al momento in cui vi sto scrivendo, potrei dire che me la sto cavando abbastanza bene e che, se vado avanti così, delle mie cazzate farò presto uno stile di vita unico entro la fine dell’anno. Provare per credere.

______

Arianna Porcelli Safonov è performer di monologhi di satira e critica al costume sociale. Laureata in Storia del costume, ha scritto due libri umoristici, Fottuta Campagna e Storie di matti (Fazi Editore). Dal 2018, collabora con l’Università di Pavia, con una docenza legata alle tecniche di improvvisazione applicate agli ambiti manageriali.

______

LEGGI IL NUMERO DI NOVEMBRE DELLA RIVISTA TERRA NUOVA

Il primo mensile del vivere bio: ecologia, alimentazione e salute, benessere, ricette, bioedilizia, agricoltura naturale, esperienze, sostenibilità, ambiente, spiritualità, nuova educazione, solidarietà, comunità e tanto altro