Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, sia non solo utile ma anche indispensabile giungere a un sistema di irrigazione efficiente per evitare sprechi di acqua nelle colture.
Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, sia non solo utile ma anche indispensabile giungere a un sistema di irrigazione efficiente per evitare sprechi di acqua nelle colture.
«Ivan Illich diceva: “Gli acquedotti delle città hanno pervertito i commons dei sogni”. Nell’acqua come merce si è cancellato non solo il bene comune, ma l’accesso stesso all’immaginazione. Intanto i più grandi interessi privati fanno incetta di risorse idriche, soprattutto nei paesi più vulnerabili. Le destinano al consumo industriale, o a irrigazioni dissennate, e rivendono l’eccedenza a caro prezzo alle popolazioni locali, privando i più poveri dell’accesso all’acqua dolce. Considerare l’acqua come una risorsa e non un bene comune espone l’acqua stessa alla sua distruzione.
Secondo il rapporto Istat 2014 in Italia il 62% dell’acqua è distribuita con sistemi di irrigazione a bassa efficienza, ossia viene sparsa sui terreni in modo non mirato, per scorrimento, infiltrazione e sommersione. Il 27,2% dell’acqua di irrigazione è distribuita per scorrimento superficiale, metodo contraddistinto da ridotta efficienza d’impiego, valutata circa il 60%. Se sostituissimo le tecniche più grossolane con l’irrigazione a goccia, con la microirrigazione in generale, avremmo un’efficienza del 90%. La cura della fertilità del suolo, con l’aumento dell’humus e della porosità, concorre poi a ridurre l’impiego di acqua per irrigazione. Per questo le aziende biologiche e biodinamiche che adottano una buona gestione dei suoli consumano mediamente meno acqua. Inoltre adottano tecniche più moderne e a maggiore efficienza. Nel bio l’acqua distribuita per microirrigazione (18,2%) è il doppio della media nazionale (9,6%).
Se è vera la perdita documentata di Illich, è anche vero che questa perdita apre a noi la prospettiva verso un nuovo immaginario collettivo che può scaturire creativamente dalla ricerca individuale di ciascuno e dall’impegno comune per un’agricoltura di liberazione».
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