L’Agenda della Salute a Febbraio

La natura, così come il nostro organismo, manifesta la volontà di rifiorire. D’altra parte, a fine inverno è facile trovarsi intasati di scorie e tossine, per questo febbraio è il momento ideale per pratiche di digiuno e saune detossinanti. Nell’antico calendario romano, febbraio era l’ultimo mese dell’anno ed era interamente dedicato alle pratiche di purificazione.

In questo periodo è facile essere colpiti da febbri improvvise, queste però non devono spaventarci: hanno l’importante compito di liberare sangue e linfa dalle tossine invernali, preparando così l’organismo alla rinascita primaverile. A febbraio sono perciò indicate pratiche di digiuno e semidigiuno, saune detossinanti e diete alcalinizzanti, che possono aiutare il corpo a recuperare la forza e l’energia necessarie per i mesi a venire.

A Carnevale era pratica diffusa astenersi dal consumo di carne allo scopo di purificare il proprio corpo.

Via libera dunque ai vegetali spazzini come tutte le varietà di cavoli, ricchi di fibre, acido folico, potassio e zolfo e le radici. Come le rape, di cui si consumano foglie e radici, ricche di potassio dall’effetto diuretico; o i rafani bianchi per liberare i bronchi da possibili residui di catarro. Tra le radici dimenticate si annoverano la pastinaca, ricchissima di potassio, e per questo in grado di conferire tono a muscoli e sistema nervoso sostenendoli in caso di stress; il rabarbaro, ottimo per drenare i tessuti epatici e ripulire il colon; e il daikon, utile per sciogliere depositi di grasso e muco.

Consumiamo in particolare i carciofi, sia crudi che sotto forma di tisane.

Se bolliti, conserviamone l’acqua di cottura per berla a digiuno al mattino.

Per la tisana di carciofi e cardi basta mettere in infusione per 10 minuti in una tazza di acqua un cucchiaino di foglie secche sminuzzate. Questa bevanda andrebbe bevuta tutto il mese per depurare e rinnovare il sangue.

Il consumo di carciofi crudi conditi con succo di limone e un filo d’olio è ottimo invece per fare scorta di ferro e aiutare il flusso biliare, grazie alla presenza di cinarina.

Per un effetto depurativo sgonfiante, niente di meglio dei finocchi, crudi o come tisana, che grazie all’elevata presenza estrogenica, aiutano anche a regolarizzare il ciclo mestruale.

Per ritrovare la forza e l’energia necessarie per la rinascita non c’è niente di meglio del Pistacia Terebinthus, il Pistacchio, in Sicilia soprannominato “spaccasassi”, in quanto le sue radici sono in grado di spaccare le rocce tra le quali crescono. Questi semi oleosi sono molto ricchi di luteina, betacarotene e vitamina E, antiossidanti in grado di contrastare il colesterolo depositato sulle pareti dei vasi sanguigni.

Per quanto riguarda la frutta, questo è il momento di apprezzare le virtù rimineralizzanti del lime e di disintossicare il sistema linfatico con il pompelmo.

Con le sue foglie possiamo preparare un infuso: basta versare un litro di acqua bollente su due cucchiai di foglie essiccate e lasciare a riposo per venti minuti. Bevuto mattina e sera, aiuta a stimolare il transito intestinale grazie alla presenza di mannitolo e acido malico; inoltre, la presenza dei glucosidi frassinite e frassinina stimola la funzione renale, la ricchezza di ferro delle foglie previene le anemie primaverili e la presenza di rame è un toccasana per il buon funzionamento cellulare.

Per incrementare l’opera di rigenerazione cutanea è consigliato preparare un infuso mettendo in un litro di acqua a bollire una manciata abbondante di foglie di alloro, con il quale bisogna massaggiare vigorosamente gambe, braccia, pancia, schiena e piedi aiutandosi con un guanto di crine imbevuto.
Lo stesso infuso può essere utilizzato per tamponare il viso se vogliamo donare nuovo vigore alla pelle asfittica e combattere le rughe, o massaggiato sulle parti affette da reumatismi per contrastare le ultime infiammazioni invernali.

La parola Salute deriva dal latino “salus“, che vuol dire appunto integro, intero, sano. Dalla stessa radice deriva il nome della Salvia, pianta aromatica e medicinale dalle molteplici virtù.

Si utilizzano foglie e sommità fiorite come infuso, 15 g in 1/2 litro d’acqua, 3 tazze al dì, o la tintura madre, 20-30 gocce in un po’ d’acqua, 2-3 volte al dì. Da evitare in gravidanza, durante l’allattamento e in casi di insufficienza renale.

Possono infatti mostrare sintomi simili all’influenza: lacrimazione, starnuti e scolo nasale associati ad un senso di prostrazione e un leggero dimagrimento per via di un rialzo della temperatura corporea.

In caso di febbre è utile fare degli impacchi tiepidi di acqua e aceto in parti uguali all’interno degli arti per una decina di minuti, avendo cura di strizzare bene il panno utilizzato.

Gli occhi possono essere puliti delicatamente e con frequenza con un decotto tiepido di camomilla e malva. Applicando una pomata alla calendula esternamente agli occhi, lo scolo lacrimale seccandosi non si attaccherà al pelo producendo fastidiose ferite.

Con un aerosol è utile miscelare acqua tiepida e sale fino in una proporzione di 10 a 1 e lasciare inalare i vapori in una stanza piccola o in una gabbietta da trasporto per una decina di minuti, oppure lasciare scorrere l’acqua bollente in bagno per qualche minuto. Il vapore liberato scioglie il muco e facilita lo starnuto e l’espulsione. La stessa soluzione salina, che in queste proporzioni ha la medesima composizione delle lacrime e quindi è del tutto innocua, può essere instillata a poche gocce direttamente nelle narici.

Una tisana di calendula e ortica con una punta di miele, ricostituente e proteico, può essere somministrata direttamente in bocca con una siringa senz’ago o con un contagocce: una ventina di gocce ogni due/tre ore.

(Le informazioni fornite in questa newsletter non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco. Per dubbi, domande e casi specifici consultare sempre il proprio medico curante).

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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Febbraio 2016.

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