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L’agenda di giugno: luce e vitalità

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Calendula, malva e tanaceto: questo è senza dubbio il mese ideale per dedicarci alla ricerca di erbe medicamentose da essiccare, conservare e consumare durante tutto l’anno.

L’agenda di giugno: luce e vitalità

Giugno è il mese dedicato alla pienezza e alla vitalità: non a caso gli antichi Romani lo avevano consacrato alla dea Giunone, simbolo di abbondanza dei raccolti. In queste settimane il sole raggiunge lo zenit sul Tropico del Cancro, donando al nostro emisfero lunghe giornate di luce e raggi sempre più caldi. È il momento ideale per trascorrere intere giornate all’aria aperta, alla ricerca di erbe aromatiche.
Gli antichi ne conoscevano già le proprietà benefiche: non è un caso, infatti, che proprio durante la tradizionale festa di San Giovanni del 24 giugno, fosse consuetudine danzare a pieni nudi nell’erba alla ricerca di iperico, salvia e alloro. Nello stesso periodo i Celti celebravano Litha, la festa in onore del sole, durante la quale si riteneva che le erbe raggiungessero la massima concentrazione di principi balsamici.
Occhio a connettivo e microcircolo
Complici i raggi solari sempre più intensi e il brusco rialzo della temperatura, giugno può rappresentare un mese difficile per la salute della nostra pelle e di tutto il microcircolo.

L’energia del sole ci infonde un’insolita vitalità, con tanta voglia di fare, di muoversi e di esporre la pelle all’aria. Tuttavia l’epidermide non è ancora pronta per esposizioni prolungate e il nostro organismo, naturalmente portato a un’intensa sudorazione, non sempre riceve il giusto apporto di sali minerali, con la possibilità di scompensi elettrolitici che possono mettere a rischio il tono muscolare, a cominciare da quello del cuore. Per questo motivo e per favorire il naturale processo di depurazione, è importante consumare tanti centrifugati freschi di frutta e verdura. Per la loro preparazione, oltre alle tradizionali mele e carote, si consiglia di prediligere zucchine, sedani, cipollotti di Tropea, erba cipollina e porri che drenano, purificano i reni e rimineralizzano le ossa.

A giugno è ancora consigilabile mangiare ciliegie, ricche di flavonoidi e vitamina C, utili per stimolare la produzione di collagene, e fragole , che contengono quantità significative di acido acetilsalicilico, dalle proprietà sfiammanti. Con le foglie delle fragole, purché di produzione biologica, possiamo preparare tisane utili per contrastare calcoli renali e artrite.
Questo è anche il tempo dei lamponi, ricchi di polifenoli dall’effetto sfiammante, e dei mirtilli, utili per proteggere i capillari e dare tono al microcircolo affaticato dal caldo. Infine non dimentichiamo le nespole, frutti di origine orientale appartenenti alla famiglia delle Rosacee, ricchi di magnesio, potassio, calcio, vitamine C, folati e fibre, dall’azione diuretica e decongestionante del fegato. L’ideale è consumare le nespole ben mature e lontano dai pasti, magari frullate e aggiunte a yogurt bianco.
Calendula, malva e tanaceto
Questo è senza dubbio il mese ideale per dedicarci alla ricerca di erbe medicamentose da essiccare, conservare e consumare durante tutto l’anno.
Tra le piante più comuni troviamo gramigna, ortica, crescione, tarassaco, menta selvatica, malva e calendula. Nella maggior parte dei casi si tratta di piante infestanti ricchissime di forza vitale. Tra tutte la calendula è il vero emblema del mese: le sue foglie fresche applicate sulla pelle sono una cura per verruche e calli e, unite ai fiori, i cui petali arancioni richiamano tutta la vitalità dei raggi solari, possono essere utilizzate per preparare un infuso capace di restituire tono ed elasticità alla pelle.
In caso di irritazione da eritema solare possiamo realizzare un impacco ottenuto pestando 100 g di fiori e 50 g di foglie, da porre in una garza e applicare direttamente sull’area da trattare.
Per facilitare il transito intestinale e sfiammare le mucose sarà invece utile ricorrere alla malva, il cui infuso può essere utilizzato anche per decongestionare gli occhi affaticati dalla troppa luce.
Infine, non dimentichiamo di raccogliere fiori di tanaceto, da tenere in infusione per 20 minuti al fine di ricavare un ottimo rimedio per combattere la parassitosi intestinale, che in questo periodo tende ad acutizzarsi; rimedio per altro da utilizzare anche sulle nostre piante laddove infestate da acari e pidocchi.
Tratto dal mensile Terra Nuova Giugno 2014.
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