Vandana Shiva lancia il documentario Xylella Favolosa: oltre il batterio. Un lavoro indipendente che racconta quello che sta avvenendo in Puglia.
«Ogni parassita, ogni attacco batterico, ogni attacco fungino è il sintomo di un’agricoltura avvelenata. Non è un problema degli alberi, perché se gli alberi di ulivo sono stati bene per secoli, di sicuro non sono loro a sbagliare, ma è il sistema agricolo. Invece di tagliare gli alberi, tagliamo il cartello dei veleni. Tagliando gli alberi di ulivo, tagliamo anche la cultura che per me significa solo una cosa: pace.
Dobbiamo fare pace con la terra, e l’ulivo è il simbolo di questo. L’industria chimica ci ruba la vita, la biodiversità, la salute, ci ruba anche la democrazia perché nessuno ci ha chiesto se vogliamo tagliare gli alberi di ulivo.
E cosa più importante: ci ruba il futuro.
Credo che i pugliesi debbano fare quello che hanno fatto le donne di Chipko per proteggere le loro foresteù dell’Himalaya. Lancio loro un appello: resistete e abbracciate gli ulivi».
Le parole di Vandana Shiva lanciano il documentario Xylella Favolosa: oltre il batterio. Un lavoro indipendente, nato con l’intento di raccontare cosa sta avvenendo in Puglia: agli ulivi, alle persone e alla terra. La rabbia e la disperazione di un popolo, le ricerche scientifiche di chi si sta impegnando nella tutela degli ulivi, gli scenari futuri che si realizzeranno qualora il progetto di riconversione agricola verso l’intensivo dovesse compiersi.
Per chi volesse contribuire al progetto può farlo partecipando al crowdfunding sulla piattaforma
www.gofundme.com, digitando «Xylella Favolosa: il documentario».
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Brano tratto dall’articolo L’ultimo ulivo
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