Il nostro Paese ha potenzialità enormi per raggiungere in breve tempo l’autosufficienza energetica e alimentare e le emissioni zero, ma deve agire e scegliere senza indugi. L’intervento e il nuovo libro di Paolo Ermani.
La catastrofe climatica e ambientale si fa sempre più grave e drammatica. Politica e istituzioni sono ferme o lentissime a intervenire, mentre la situazione sta precipitando. Distratti più o meno intenzionalmente dalla questione Covid, si sta trascurando l’emergenza principale, cioè quella ambientale che minaccia l’intera umanità. Peraltro siamo già di fronte a milioni di morti ogni anno nel mondo per questo; basti pensare anche solo alle conseguenze dell’inquinamento.
Bisogna agire immediatamente e farlo coinvolgendo tutti i settori e il maggior numero di persone possibile in un’azione congiunta che metta finalmente al centro la persona e l’ambiente, abbandonando un sistema suicida che al primo e unico posto mette il profitto e si basa sulla delirante teoria della crescita, cioè lo sfruttamento infinito delle risorse in un Pianeta dalle risorse finite. Il tutto producendo a ritmo vertiginoso e costante anche una quantità incalcolabile di rifiuti che sta rendendo la terra e i mari una discarica.
Per trovare soluzioni a questi tragici problemi, l’Italia ha potenzialità enormi, abbiamo infatti una posizione geoclimatica fantastica che ci rende l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili e disponiamo di una varietà e ricchezza agricola eccezionale.
Riducendo drasticamente tutti gli enormi sprechi monetari, energetici e idrici, utilizzando fonti rinnovabili e puntando decisamente verso la riforestazione e un’agricoltura solo biologica tesa anche all’autoconsumo, si possono raggiungere in breve tempo l’autosufficienza energetica e alimentare del paese e le emissioni zero.
Agendo in questa direzione si avrebbero solo vantaggi da ogni punto di vista: vediamo quali.
Diminuzione dei costi pubblici e privati, diminuzione della dipendenza dall’estero, diminuzione dello sfruttamento di manodopera estera a bassissimo costo e minorile, diminuzione del fenomeno dell’immigrazione verso il nostro paese e dal nostro paese, diminuzione dell’inquinamento, riduzione dell’importazione dei combustibili fossili con relativi costi e danni che ne derivano, diminuzione drastica delle centinaia di migliaia di morti e malati dovuti a tutte le malattie derivanti da cibo, aria e acqua di pessima qualità che assumiamo. Creazione di milioni di posti di lavoro nel settore agricolo, energetico e ambientale in generale, miglioramento della qualità della vita, miglioramento delle relazioni sociali, rafforzamento della comunità, recupero di mestieri, competenze e capacità artigianali ed agricole in cui l’Italia ha sempre eccelso, aumento della resilienza del paese, recupero di preziose risorse che ora vengono assurdamente sprecate.
Ognuno di noi può fare la sua importante parte senza aspettare ancora, abbiamo competenze, capacità, tecnologie assolutamente in grado di raggiungere l’obiettivo dell’Italia a emissioni zero.
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Articolo tratto dalla rubrica Spunti di vista
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