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L’orto senza sforzo

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Dal Giappone arriva una pratica agricola naturale che si ispira al celebre Fukuoka. Ecco l’agricoltura di Yoshikazu Kawaguchi, che aiuta a risparmiare tempo, fatica e denaro. Un approccio che tutti possono apprendere e applicare. Ne parliamo anche su Terra Nuova di giugno.
L’orto senza sforzo

Sulla scena giapponese, tra coloro che, ispirati anche da Masanobu Fukuoka, cercarono di sviluppare ulteriormente una pratica di agricoltura naturale, spicca la figura di Yoshikazu Kawaguchi (1939-2023).
Egli ha riconosciuto non solo nella teoria ma anche nella pratica la validità dei principi dell’agricoltura naturale di Fukuoka: non disturbare o spogliare la terra con l’aratura; non considerare erbe spontanee e insetti come nemici, e dunque non applicare erbicidi o pesticidi; non utilizzare fertilizzanti, che al pari di altri materiali estranei all’orto non sono necessari alla natura, la quale è autosufficiente. Pur non negando, insieme a Fukuoka, il primato della conoscenza non-discriminativa nell’uomo, Kawaguchi tenne tuttavia conto delle esigenze proprie di ciascuna varietà orticola, laddove Fukuoka preferiva invece coltivarle «come se fossero erbe spontanee»; esigenze a cui, secondo Kawaguchi, la tecnica umana può e deve sopperire.
Come conseguenza di ciò, invece delle palline d’argilla, quando necessario Kawaguchi impiegava un angolo dell’orto come semenzaio, paragonato da lui a un asilo nido per le piante, o perfino un letto caldo per le varietà estive. Infatti, mentre alcune verdure e ortaggi possono essere seminati a spaglio direttamente tra l’erba al momento giusto, altre necessitano di circostanze apposite perché possano crescere al meglio; una volta cresciute abbastanza da non perire al vigore delle spontanee, possono allora essere trapiantate su semplici letti di terra rialzata in modo da regolarne naturalmente l’umidità e l’insolazione.
Poi ha proseguito sviluppando un suo approccio che permette di risparmiare lavoro e risorse, ottenendo ottime rese.
Ne parliamo approfonditamente sul numero di giugno del mensile Terra Nuova e nel libro “L’orto senza sforzo”, che proprio Kawaguchi ha scritto.

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PUOI APPROFONDIRE ANCHE CON IL LIBRO

A rendere l’orto senza sforzo un’opportunità immediata e alla portata di tutti concorrono anche le 25 schede nella seconda parte del libro, dedicate alla coltivazione degli ortaggi più comuni e ad alcune specialità ormai popolari nelle nostre tavole, ma ancora poco presenti nei nostri orti, come il sesamo, il daikon, la patata dolce, il cavolo cinese e molti altri.

COSA TROVERETE IN QUESTO LIBRO
• Primi passi con l’agricoltura naturale
• I tre principi dell’agricoltura naturale 
• Attrezzi necessari
• Preparazione di base dell’orto 
• Allestimento del letto di semina
• Vari tipi di semina
• Il letto caldo naturale
• Trapianto
• Preparazione e impiego dei supplementi 
• Fare buon uso della vegetazione spontanea 
• 25 schede per la coltivazione degli ortaggi più comuni

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