Un passo tratto dal nuovo ricettario a colori di Terra Nuova dal titolo “ Cinque stagioni in cucina“, un testo con 23 menu vegan e tanti suggerimenti utili per scoprire l’energia dei cibi e portarla tutti i giorni in tavola.
La cucina energetica
Ogni giorno mangiando alimentiamo cellule, tessuti, sangue e organi, ci muoviamo, pensiamo e assorbiamo nutrimento, che in fondo non è altro che “energia”. E’ questo misterioso elemento, che permea le più piccole particelle di cui siamo costituiti e senza cui saremmo solo corpi inanimati, la base della nostra stessa vita.
Quando si entra nel campo della nutrizione, noi occidentali siamo abituati a parlare di vitamine, minerali, proteine, carboidrati e grassi; possiamo benissimo chiamarli così, ma alla fine ciò che assorbiamo e utilizziamo dagli alimenti è l’energia che questi ci trasmettono; è il mondo esterno che penetra dentro di noi e ci trasforma. Come insegna l’antica saggezza orientale, attorno a noi tutto è energia e tutto ce la può comunicare, alimentando così la vita.
L’arte della cucina energetica consiste nel prendere gli alimenti che la natura ci offre e intervenire sulla loro energia attraverso il calore, il tempo, le combinazioni, i condimenti e altre nostre manipolazioni, in modo da ricavare ciò di cui abbiamo bisogno. In inverno dobbiamo riscaldarci, in estate disperdere calore. A volte dobbiamo concentrarci, altre volte essere più elastici e ricettivi, altre ancora abbiamo bisogno di essere concreti e decisi, capaci di vedere lontano o di guardare dentro di noi.
Intuitivamente nessuno sente il bisogno di mangiare una zuppa di cavolo bollita per ore in pieno ferragosto, così come nessuno avrebbe l’ardire di alimentarsi con un gazpacho in una rigida giornata d’inverno. Se in queste scelte il buonsenso è sufficiente a farci da guida, in altre circostanze quali accorgimenti si possono adottare? Affinché una ricetta abbia energia è necessario che ne abbiano anche i singoli elementi che la compongono.
I cibi più ricchi di vitalità sono quelli freschi che consumiamo nella loro integrità: i cereali completi, la verdura e la frutta fresche, le erbe spontanee, i semi oleosi, le radici. Particolarmente provvisti sono poi i germogli, di fatto capaci di dar vita a una nuova pianta.
Al contrario, tutto ciò che viene manipolato (farine raffinate, zucchero bianco, piatti pronti ecc…) perde la propria forza. Più tempo passa dalla raccolta e più cala la vitalità. Perciò se non si usano subito, conserviamoli in frigorifero e consumiamoli in tempi brevi, frutta e verdura tagliate a pezzetti vanno consumate rapidamente.
Perchè gli alimenti diano il meglio di sé è necessario che anche che siano coltivati senza sostanze chimiche, raccolti nel periodo giusto dell’anno e conservati correttamente. Anche la scelta dei prodotti locali è fondamentale, perchè la loro energia è più consona alla nostra.
Yin e Yang
Gli ideogrammi che originariamente identificavano questi due elementi significano letteralmente versante in ombra e versante al sole della montagna. Yin e Yang corrispondono rispettivamente ai principi femminile e maschile, alla luna e al sole, alla notte e al giorno, al carettere passivo e attivo. La loro regolare alternanza regge l’universo in perfetta armonia. I loro principi si applicano anche ai cibi.
Gli alimenti ricadono nell’una o nell’altra categoria a seconda della stagione di crescita e della ricchezza calorica. Influiscono inoltre altri elementi: il calore, la maggiore o minore umidità, il fatto di crescere sopra o sotto terra, di essere cucinati direttamente sul fuoco o in un modo più delicato. La combinazione dei vari ingredienti e delle modalità con cui il pasto è costruito fa sì che un menu possa avere una maggiore energia in un senso o nell’altro.
Yin e Yang vengono usati efficacemente ancor oggi nella Medicina Tradizionale Cinese e in tutti i campi applicativi che ne derivano, come per esempio l’agopuntura. George Osawa, il giapponese che ha introdotto in Europa alcune “arti orientali” e che ha iniziato la diffusione della macrobiotica, ne ha modificato l’uso, cosicché Yin e Yang possono assumere in tale contesto un significato opposto. Per non generare confusione nel lettore si è deciso di non farvi riferimento nei menu di questo ricettario…(continua).
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