Vai al contenuto della pagina

La rinascita del femminile

homepage h2

Consapevolezza e riscatto: oggi si assiste a una crescente diffusione di gruppi di donne e attiviste in contrapposizione a una cultura maschilista accusata di prevaricare e sottomettere. Ecco cosa si sta muovendo in Italia.
Un fermento capillare, diffuso, che si avverte persino nell’aria: è il risveglio delle coscienze femminili, una corrente di marea, di quelle che, se costrette a passare attraverso strettoie e punti critici, allora sono capaci di generare vortici e ribollimenti che scavano la roccia. I movimenti femminili hanno vissuto e vivono una sorta di continua evoluzione, dalle lotte per i diritti politici e civili alla conquista di una rinnovata consapevolezza del valore della donna, con la sua spiritualità e sensibilità, per costruire una società differente, in armonia con il pianeta, fondata sulle relazioni e sostenibile.
E oggi si sta muovendo tantissimo, dal profondo, dalla base, dalle singole identità: come un vulcano che brontola, fuma e sputa lapilli, per prepararsi a cambiare la geografia del territorio che gli sta intorno.
Dai «cerchi di donne» al movimento delle Tende rosse, dai tentativi per riappropriarsi della gravidanza e del parto demedicalizzandone la visione fino allo sciamanesimo femminile, dai gruppi che hanno scelto il movimento corporeo come strada per l’autoconsapevolezza alla riscoperta dell’antico culto della Dea e del femminile sacro, dalle case di cultura ai centri antiviolenza; un fronte che avanza e che «ha scelto di contrastare l’idea della donna percepita come proprietà privata, sottomessa a un uomo “proprietario”» spiega Chiara Chiostergi, esperta dell’antropologia al femminile e autrice di Il lunario della Dea. Calendario mestruale 2018 (Terra Nuova Edizioni).

La storia e il riscatto

«L’idea della donna come oggetto non autonomo e privo di cittadinanza nasce con l’affermarsi dell’istituzione patriarcale come sistema mondiale globale in cui le disuguaglianze di genere si perpetuano meccanicamente» spiega Chiara. «Il patriarcato è spesso definito come un sistema di dominio maschile; significa letteralmente “la regola del padre”. Ma è esistita presso tutti i popoli una fase matriarcale anteriore a quella odierna patriarcale e il passaggio, secondo alcuni esperti, sarebbe stato caratterizzato da conflitti, guerre e violenza. Ora è il momento di recuperare una visione “matricentrica” della società e i movimenti femminili stanno andando in questa direzione.
La cultura e il pensiero patriarcale hanno generato aberrazioni, solitudine, rabbia, competizione, inibizione, frustrazione, sentimenti che snaturano ed esasperano la natura femminile che si caratterizza invece per complicità e amorevolezza. È questo che serve oggi».
«Molte donne, per affermarsi, prediligono l’accettazione incondizionata, seppur sofferta, del pensiero patriarcale con tutto ciò che esso comporta, tra cui l’idea che per essere riconosciute sia necessario abbracciare uno stile di vita maschile» prosegue Chiara. «Ma molte di più stanno alzando la testa, si incontrano, si riconoscono, generano relazioni, realtà sociali e lavori che rispettano la natura femminile. Questo ha dato il via alla nascita di numerosi movimenti che danno risposte alle esigenze di incontro, di espressione, di affermazione».

I movimenti in Italia

Il mondo dei movimenti femminili è ampio, mutevole, fluido ma con alcune connotazioni che lasciano comprendere bene da che parte si stia andando. Molti gruppi hanno declinazioni differenti, anche secondo le
zone geografiche in cui si radicano, ma è senz’altro possibile fornire una sorta di «fotografia» della realtà attuale, benché parziale e senza pretese di esaustività.
Associazioni femminili Nel nostro paese si sono costituite numerose realtà di tipo associazionistico che offrono sostegno legale alle donne in difficoltà e che si propongono come spazi culturali di formazione, informazione, sperimentazione, seminari, corsi e incontri volti allo sviluppo della coscienza personale legata al femminile, al ciclo mestruale e alla spiritualità. Si tratta di gruppi accomunati a vario titolo dalle lotte femministe, dalla diffusione di studi matriarcali moderni, dall’economia del dono e dalla sfera del benessere. «Un mondo diverso è possibile se noi donne per prime riconosciamo la nostra forza e le nostre capacità. Condividere pensieri, lavorare insieme, fare esperienza di pratiche che vanno dalla manifestazione in piazza alla meditazione ci rafforza come gruppi e persone» afferma Valentina Barone dell’associazione Armonie voci di donne di Bologna.
Cerchi di donne Sono la forma più elementare e di base degli incontri al femminile. Nascono in modo spontaneo per dialogare, conoscersi, liberarsi dagli stereotipi socialmente imposti. Una dimensione libera nella quale ritrovare il proprio femminile nel rispetto delle differenze individuali; l’ideale è guardarsi intorno e cercare i riferimenti di gruppi vicini al proprio luogo di residenza.
Moon mothers1 Sono figure femminili ideate e «tenute a battesimo» da Miranda Gray, autrice del libro Luna rossa, che organizza seminari in tutto il mondo; promuovono cerchi di donne, sollecitano il risveglio
delle coscienze e la «guarigione» profonda dell’Io femminile.
Sciamanesimo femminile Questa tradizione è rintracciabile nelle culture native di molte aree del mondo; le sciamane corrispondono alle nostre «segnatrici», che acquisiscono nomi diversi a seconda della regione. «Molte sciamane sono portatrici di cicatrici antiche e si attivano per riportare in se stesse e nelle altre donne l’equilibrio spirituale» afferma Manuela Congiu Jannabella, guaritrice sarda. «Non esiste un movimento unico bensì realtà regionali anche molto differenti tra loro, a seconda della cultura di appartenenza delle pratiche rituali» affermano Roberta Migliori e Ilaria Emiliani, promotrici di cultura sciamanica
femminile a Bologna.
Tempio della Dea Negli ultimi quarant’anni è aumentato l’interesse verso le antiche culture orientate al culto della Grande Dea Madre e sono nati i Templi della Dea, spazi di meditazione, ascolto, guarigione, ritrovo e condivisione in cerchio. «Tutto ciò si deve al supporto di numerose donne che hanno avuto il coraggio di strutturare percorsi possibili rivolti a chi desidera riconnettersi con la spiritualità e la pratica quotidiana dei valori matristici» afferma Sarah Perini, fondatrice del Tempio della Dea di Torino. «Il nostro compito in Italia è dare corpo alla cultura matricentrica e valorizzarla, recuperando e riattualizzando le antiche pratiche di spiritualità indigena» spiega Maya Vassallo, fondatrice del Tempio della Grande Dea di Roma.
Ad oggi in Italia sono rintracciabili templi in Trentino, Veneto, Marche, Piemonte, Sardegna, Lazio e Liguria.
Tende rosse2 È una realtà multiforme di donne che hanno sentito il bisogno di confrontarsi con altre a partire dal corpo. Ciò ha aperto spazi che vedono la partecipazione di ragazze e donne di tutte le età, dove si condividono esperienze, si passano informazioni e si ascoltano i bisogni legati al sangue. «Secondo i pilastri fondamentali di questi incontri, il cerchio si basa sul non giudizio, si crea un momento di ritorno a se stesse e può essere un modo per agire su una dimensione collettiva oltre che personale» spiega Annalisa De Luca delle Tende rosse del Valdarno.
Danze sacre femminili Sono realtà che prendono differenti nomi e si esprimono attraverso il movimento corporeo, la respirazione, il canto e i rituali, per generare consapevolezza corporea, liberazione dei nodi fisici ed energetici e per riscoprire gli archetipi femminili. «Questa pratica serve per riconoscere il potenziale energetico del ventre della donna, che va rispettato, curato e vissuto con consapevolezza; si tratta di pratiche già in vigore nel neolitico in Europa e in altre parti del mondo» dice Nadeshwari Joythimayananda, docente di mystical dance.
Le doule Sono figure professionali non sanitarie che si occupano del sostegno e della cura delle madri, dal concepimento fino al puerperio.
«La doula fa un grossissimo lavoro nel post-parto» dice Marta Mariani dell’associazione Mondodoula. «Si occupa dei bisogni primari della madre: che sia nutrita, che si possa prendere cura di sé e che possa riposare». Il movimento delle doule è su base nazionale ed esistono diverse scuole e gruppi in Italia.
Ostetriche libero professioniste Promuovono la scelta consapevole del luogo e della modalità del parto, oltre a cerchi di donne, corsi di formazione e informazione legati alla fisiologia femminile, al menarca, al ciclo mestruale, alla sessualità, alla nascita e alla menopausa; l’obiettivo è di sollecitare una responsabilizzazione della donna riguardo alle proprie scelte. «La realtà delle ostetriche libero professioniste italiane è diversificata tanto quanto lo è l’universo femminile» spiega Giorgia Giacomini, ostetrica marchigiana. «Perciò il primo passo della donna sta nello scegliere l’ostetrica riconoscendo quella più adatta a lei, per
instaurare un rapporto empatico e di fiducia».
Casa internazionale delle donne3 È uno spazio culturale e un organismo autonomo preposto a valorizzare la politica delle donne, a offrire servizi e consulenze. Si trova a Roma e comprende un centro di accoglienza, d’incontro, di promozione dei diritti, di cultura e politiche femminili, dei saperi e delle esperienze prodotte dalle e per le donne. Tra i temi resta prioritario quello legato all’autodeterminazione e alle scelte libere sulla salute riproduttiva.
Negli anni si è aperta ad ambiti quali il contrasto al sessismo e al razzismo; il sostegno alle donne in difficoltà o vittime di violenza; la legalità; la giustizia ambientale; una nuova visione della città e dell’organizzazione urbana; la cooperazione internazionale; l’attenzione e il sostegno alla produzione artistica femminile. Nella sede romana si organizzano eventi di teatro, musica e spettacolo.
Case delle donne In Italia sono nate numerose associazioni in diverse province e regioni che hanno assunto il nome di «Casa delle donne» e che soprattutto accolgono e offrono appoggio e consulenza alle
donne che hanno subìto violenza. Da Bologna a Modena, passando per Brescia, Reggio Emilia, Ravenna, Rimini, Milano, Pisa, Ivrea, l’Alto Adige, Potenza, Udine e tantissime altre località.
«Non una di meno»4 Questo gruppo nazionale si è costituito dal basso unendo realtà provenienti da centri sociali, piccoli gruppi politici, gruppi universitari e così via. «L’attitudine è positiva, non violenta e includente, il gruppo ha una visione della società futura con profonde radici nel femminismo e grande presenza sulle questioni di genere» spiega Ethan Bonali, attivista del gruppo.
La rete delle reti femminili5 È un network nazionale che ha creato una mappatura continuamente aggiornata che censisce le realtà dell’attivismo femminile e femminista, dai blog alle biblioteche tematiche, dai centri culturali alle esperienze a vario titolo riconducibili al tema in questione.
È un mondo, quello dei movimenti femminili, dalle mille sfaccettature che è pressoché impossibile descrivere qui in modo esaustivo. Per questo invitiamo tutti i gruppi, le attiviste, le «sorellanze» fra donne a segnalare le loro attività alla redazione di Terra Nuova per permetterci di continuare a raccontare un universo in continua evoluzione. Scrivete a ufficiostampa@terranuova.it
Note
1. Il sito internazionale di riferimento è www.wombblessing.com
2. Il sito di riferimento nazionale che permette di individuare la «tenda rossa» più vicina è http://retetenderosse.weebly.com
3. www.casainternazionaledelledonne.org
4. https://nonunadimeno.wordpress.com
5. www.retedelledonne.org


Chiara Chiostergi e Il lunario della Dea

Chiara Chiostergi, 36 anni, cresciuta in una famiglia di musicisti, fin da giovanissima si dedica al volontariato.
Si laurea come terapista neuropsicomotoria e si dedica alla riabilitazione dei bambini. Trascorre un anno in Ecuador per un progetto sui bambini disabili. Studia la tematica del femminile legata alla letteratura e alle lotte sociali, partecipa a corsi di massaggio ayurvedico, shiatsu, influenze lunari, riabilitazione in acqua, sempre spinta da un desiderio di conoscenza e cura attraverso il benessere fisico ed emotivo. Dopo la nascita della figlia elabora “Il lunario della Dea”.
Si dedica allo studio antropologico cercando di riscattare la parte femminile negativizzata e auspicando che si faccia pace con secoli di negazione e occultamento della natura femminile. Con “Il lunario della Dea” si propone di promuovere uno spirito incentrato sulla cura amorevole di se stessi, rivolgendo lo sguardo alle ragazze e alle donne, spina dorsale della società occidentale. «Considero il calendario mestruale uno strumento di riscatto personale e sociale» spiega. «È utile alla conoscenza personale, alla consapevolezza corporea ed emotiva per ragazze e donne, un primo passo verso il riconoscimento della propria natura ciclica, delle differenze individuali e della storia personale che in diversi modi interferisce sui processi fisiologici.
In questo contesto generale di apertura verso il femminile, “Il Lunario della Dea” si offre come uno strumento individuale, personale, utile, semplice ed efficace, capace di generare un linguaggio di facile condivisione ma anche un modo per imparare a sentirsi unica, giusta e adeguata a partire dal proprio essere donna».
Dopo pochi mesi di utilizzo del Lunario della dea potrai scoprire come funziona il tuo ciclo, e come le tue energie si muovono in forma ripetuta nel corso del mese. Potrai così anticipare e gestire tutte quelle situazioni che sono per te “scomode” o frutto di disagio. Se, al contrario, non percepisci alcuna forma di fastidio sia fisico sia emotivo, usando il Lunario della dea potrai imparare a sfruttare al massimo ogni momento del tuo ciclo mestruale, connettendoti con le energie della natura, della Luna, tonificando gli organi bersaglio dei passaggi planetari o semplicemente conformando l’andamento del tuo corpo con quello del ciclo stagionale.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Settembre 2017

Visita www.terranuovalibri.it lo shop online di Terra Nuova

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!