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Lapponia ecologista

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Viaggiare ai confini del mondo, tra laghi, foreste di betulle e tradizioni artiche, nel bel mezzo di un’aurora boreale. La Lapponia è un angolo estremo d’Europa dove la natura è ancora intatta, ma la minaccia dell’uomo arriva fin qui. L’ecoturismo come risposta alle miniere di uranio.
Un itinerario da scoprire, non appena l’attuale emergenza sanitaria sarà superata e potremo tornare a viaggiare.
Lapponia ecologista
Quelli attorno all’area di Ruka-Kuusamo, cittadina finlandese nella provincia di Oulu in cui vivono meno di ventimila abitanti, sono territori incontaminati, fatti di distese infinite di betulle, abeti rossi, laghi e foreste che custodiscono una cultura risalente a migliaia di anni fa: una cultura che cela dentro di sé una profonda connessione tra la terra e l’uomo, antiche tradizioni che rappresentano ancora oggi una preziosa fonte di sapere, di cui sono testimoni i boscaioli, i pescatori del lago Alakitka, o alcuni allevatori di renne, lasciate libere di pascolare nel loro habitat naturale.
Tuttavia, qui, così come nel resto delle regioni scandinave, oggi i discendenti della popolazione Sami vedono le loro terre intaccate da una serie di minacce: ancor prima del cambiamento climatico c’è lo sfruttamento minerario, agevolato in questi anni dalle concessioni governative alle industrie estrattive che intendono «spremere» i preziosi sottosuoli lapponi ricchi di giacimenti di minerali.

Una terra selvaggia a rischio

Il governo finlandese si è dimostrato ben disposto a dare nuove concessioni minerarie per sostenere l’occupazione della regione. Questo genere di industria non ha risparmiato neanche l’area attorno a Kuusamo, nel cui territorio sarebbero presenti giacimenti di uranio. Da qui sono nate diverse iniziative popolari che con forza si stanno opponendo alle miniere, tra cui ProKuusamo e Kitkan viisaat: tra i promotori ci sono gli stessi abitanti, ma anche i pescatori della zona, particolarmente preoccupati. Si sono uniti alle proteste anche circa 7000 villeggianti residenti in varie parti del Paese scandinavo, che hanno acquistato chalet proprio a Kuusamo. È partita una raccolta firme che ha ottenuto oltre 58 mila adesioni: la petizione chiede di lasciare fuori dall’attività mineraria le acque, i boschi e le zone di produzione del cibo.
L’associazione di Kitkan viisaat si è rivolta anche all’Unesco chiedendo lo status di protezione di Kuusamo come zona di eredità culturale e naturale di importanza mondiale. «La ricerca dei minerali nel sottosuolo di Kuusamo viene effettuata da oltre trent’anni» racconta il sindaco Jouko Manninen. «In questo momento non sono in corso indagini sul loro effetto sull’ambiente. In ogni caso il Consiglio comunale segue una linea netta, per cui nel cuore delle zone turistiche non verranno aperte miniere». Le iniziative popolari sono sorte anche alla luce della perdita, da parte della Finlandia, della facoltà di decidere autonomamente per quanto concerne lo sfruttamento del sottosuolo per la ricerca di minerali.

Il fascino del Nord

In questo momento, nell’agenda della città di Kuusamo c’è un importante obiettivo: raggiungere l’indipendenza dal carbone grazie allo sfruttamento delle fonti rinnovabili per produrre energia, ad esempio dal vento. Nel raggiungimento di questa neutralità giocano a favore anche le distese di alberi che ricoprono tutta la Finlandia: si calcola che circa il 75% del territorio sia coperto da foreste che permettono di compensare direttamente le emissioni di CO2.

Ma la zona attorno a Ruka e Kuusamo può vantare tante altre peculiarità: è un importante centro per gli sport invernali e, anche grazie al vicino aeroporto, riceve ogni anno circa un milione di visitatori alla ricerca di un contatto estremo con la natura. Da questo punto di vista il futuro del territorio è luminoso: il turismo è in crescita e, allo stesso tempo, sia le imprese turistiche che la città si stanno impegnando nello sviluppo sostenibile. Kuusamo è circondata da cinque parchi nazionali, Oulanka, Riisitunturi, Hossa,Syöte e Paanajärvi. Nell’area è possibile svolgere tante attività all’aria aperta. Si può fare birdwatching e bearwatching (l’avvistamento degli orsi), si può pescare nei laghi, fare safari con gli Husky, su slitta e a piedi. Impossibile, se si è in Finlandia, rinunciare a una sauna a inizio o fine giornata: si calcola che in tutta la nazione ci siano 2,3 milioni di saune, un vero credo e luogo sacro della popolazione locale.

Situata a circa 200 chilometri da Rovaniemi, il distretto di Ruka-Kuusamo offre una miriade di opportunità sportive, gastronomiche e turistiche. Si può andare a caccia di aurore boreali, oppure raccogliere le bacche selvatiche, come mirtilli e more artiche. Ruka-Kuusamo offre oltre 20 chilometri di piste da discesa e 150 chilometri da fondo, mentre sul fiume Oulankajoki, nel Parco nazionale di Oulanka, è possibile rilassarsi con le traversate in canoa. Così fanno da diciotto anni le partecipanti al Wild Women’s Canoeing, evento tutto al femminile organizzato da istituzioni locali e nazionali con il Convivium Slow Food Kuusamo-Lapland, inaugurato nella primavera scorsa. In Ruka ci sono anche circa trenta tra ristoranti, bar e pub, mentre nel territorio di Kuusamo ce ne sono oltre sessanta, con più di 15.000 posti a sedere, alcuni dei quali offrono un’incantevole vista sulla natura incontaminata.
Così isolata, così lontana, così fredda e allo stesso tempo… così irresistibile! Kuusamo è una delle aree più nevose in Finlandia, con il terreno coperto di neve per circa 200 giorni l’anno. Per diversi mesi è visibile l’aurora boreale, con archi e raggi luminosi che si innalzano nel cielo e mutano forma e colore.

La vera risorsa economica è il turismo naturalistico

Nel comparto turistico lavorano circa 716 abitanti di Kuusamo. Secondo i dati forniti dalla Ruka-Kuusamo Tourist Association, ogni anno circa un milione di visitatori arriva nel Nord della Finlandia. Il 74% dei 443.000 pernottamenti sono finlandesi, il restante 26% stranieri. E quasi 200 mila persone hanno visitato nel 2018 il già citato Parco nazionale di Oulanka.
Da questi dati si evince che il vero oro, in questa zona, è il verde, e il turismo sostenibile è una risorsa importante che lo può tutelare. Fare turismo sostenibile significa rispettare, apprezzare e vivere quello che la zona naturalmente offre attraverso i suoi luoghi, i cibi, le tradizioni e la popolazione locale. Questo modo di viaggiare permette uno sviluppo dell’economia sostenibile nel tempo. Permette di continuare a bere l’acqua direttamente nei fiumi, camminare nei boschi con gratitudine e rispetto, raccogliere ciò che la terra ci offre. E non per ultimo, offre al viandante anche un luogo di silenzio e di pace dove riprendere il contatto con quella «saggezza silente» di cui parlano le tradizioni artiche. Pare quindi evidente che l’attività mineraria sia utile solo per le compagnie internazionali e non alla popolazione locale.

Le donne in politica a favore della sostenibilità

Ultimamente, la Finlandia ha fatto parlare di sé per la presenza massiccia delle donne in politica. Qui è nato anche il movimento delle Nonne attiviste. Si tratta di un’iniziativa di donne over 50 (che comprende anche uomini) che ha come finalità l’assumersi un ruolo attivo nel promuovere la sostenibilità. Eija Tarkiainen, scrittrice e formatrice residente da oltre trent’anni a Torino, con la passione di stabilire ponti ideali fra il Mediterraneo italiano e la potente natura dell’Artico, si è fatta promotrice di questo gruppo anche in Italia. L’idea è di creare una realtà simile che metta a disposizione dei giovani non solo l’esperienza e la consapevolezza acquisite negli anni, ma anche la sua professionalità e le reti di contatto. La passione e il coraggio dei giovani di rompere i vecchi schemi e paradigmi può trovare nelle persone più mature idee e metodi per garantire insieme un futuro per le generazioni successive.
Un bel viaggio in Lapponia, quando sarà di nuovo possibile, potrebbe servire anche a questo: a regalarci la giusta ispirazione!
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Marzo 2020

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