Legumi per un futuro sostenibile
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Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia, è intervenuta sull’importanza d legumi e sostenibilità sul numero cartaceo di marzo della rivista Terra Nuova. Condividiamo il suo intervento anche con i lettori che ci seguono sul web.
Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia, è intervenuta sull’importanza d legumi e sostenibilità sul numero cartaceo di marzo della rivista Terra Nuova. Condividiamo il suo intervento anche con i lettori che ci seguono sul web.
«Lo scorso 10 febbraio abbiamo celebrato la Giornata mondiale dei legumi proclamata dalla Fao e intitolata quest’anno «Legumi per un futuro sostenibile».
Grazie alla loro composizione in carboidrati, proteine, vitamine e minerali, i legumi rappresentano un elemento indispensabile in una dieta sana ed equilibrata (in abbinamento, ad esempio, ai cereali), valida alternativa a prodotti di origine animale, in grado di ridurre, tra gli altri, il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete.
I legumi sono una delle fonti proteiche più sostenibili del Pianeta: contribuiscono a rendere più fertile il suolo e a ridurne l’erosione grazie alla loro capacità di fissare l’azoto presente in atmosfera (convertendolo in una forma utilizzabile) nel terreno e aumentando la capacità di quest’ultimo di trattenere l’acqua. La loro produzione genera una minore impronta ambientale in termini idrici ed energetici e una minore emissione di gas serra.
Non meno importante: sono alleati indispensabili per migliorare la sostenibilità dei nostri sistemi agroalimentari e contribuiscono a promuovere la biodiversità, aiutando a stimolare la crescita degli organismi viventi nel suolo e a costruire e mantenere quella complessità ecologica che è componente essenziale del funzionamento naturale degli ecosistemi.
Fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave, cicerchie e lupini: i legumi si offrono in una straordinaria varietà ed occorre promuoverne la produzione e il con- sumo a partire dalle varietà locali. Perché anche la conservazione delle antiche varietà e delle tecniche di coltivazione tradizionali è elemento essenziale di un’azione concreta di salvaguardia della biodiversità. E i legumi, produzioni resilienti e agroecologiche, ben rappresentano quanto si può fare con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti gli attori del territorio, a partire dalle centinaia di produttori di piccola scala che coltivano legumi presìdi Slow Food. Affinché il cibo buono, pulito, giusto e sano sia accessibile a tutte e a tutti dobbiamo riservarvi una nuova centralità; migliorare i sistemi di produzione, trasformazione e distribuzione, la dieta e le abitudini alimentari».
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