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Lunatica? Sì, grazie

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Ciclo mestruale e ciclo lunare: un legame che influenza non solo il corpo della donna, ma anche la sua forza creatrice. Esserne consapevoli è il primo passo verso la profonda conoscenza di sé, come spiega Laura Capossele, autrice del libro La luna sono io (Terra Nuova Edizioni).
Lunatica? Sì, grazie
Il femminile lontano dai modelli attuali, in una visione profonda che lega corpo, psiche, cuore e luna. Sì, proprio così, perché Laura Capossele, quando parla della sua visione del «femminile» vi abbina l’aggettivo «lunatico» nella sua accezione più positiva ed evocativa, legata al ciclo biologico delle mestruazioni.
Trentotto anni, ostetrica, mamma di Leonardo e Alice, quattro anni fa è entrata a far parte dell’associazione Custodi del Femminino, «una realtà che si occupa a tutto tondo delle donne» spiega Laura, «dal ciclo mestruale alla sessualità, dalla maternità all’allattamento, dalla genitorialità alla menopausa, ma anche di sorellanza e consapevolezza». «In questi anni ho vissuto sulla pelle la frase che rappresenta il motto dell’associazione. Quando le donne si uniscono in un cerchio di amore e solidarietà, non c’è nulla che non possano fare. Lavorando con Maria Chiara Spadoni, Marika Novaresio e Alessia Pugliese, mi sono resa conto di quanto ciò sia vero».
Dal suo impegno su questi temi è nato anche il libro-diario La luna sono io (Terra Nuova Edizioni), che «approfondisce il significato complesso del ciclo mestruale, dando conto del suo mistero e della sua sacralità, oltre che fisicità» aggiunge Laura. «È l’enorme potenza di sentirci il dono di generare la vita, non solo nel suo valore biologico ma anche creando nuove idee, progetti, saggezza e forza. Ho voluto fornire uno strumento che aiuti le donne a conoscere il proprio corpo, come siamo fatte, come funzioniamo, il nostro ciclo, la dimensione fisica e quella energetico-spirituale».

Laura, cosa ti ha spinto ad approfondire il tema della femminilità, avvicinandoti a una visione del femminile che non è quella evocata dai modelli sociali attuali?

Come tante donne, anche io mi sono ritrovata davanti al desiderio di una gravidanza che non arrivava. Dopo aver sospeso la contraccezione ormonale, il mio corpo era come se tentasse di risvegliarsi da un lungo sonno: il ciclo era molto  irregolare, con mesi di amenorrea, nonostante clinicamente fosse tutto nella norma. Capii che non era sempre possibile etichettare tutto sulla base di un manuale, che il corpo non era una macchina e che c’erano tanti aspetti che ne influenzavano la fisiologia: ormonali, emotivi, sociali. Così intrapresi un percorso di consapevolezza della ciclicità che mi portò a conoscere aspetti di me fino ad allora vissuti negativamente, trasformandoli in risorse. Arrivai ad accogliere il mio essere donna creatrice, a prescindere dall’essere madre biologica. E fu allora che arrivò Leonardo, il mio primo bimbo, e poco dopo Alice. Ho continuato poi a osservare su me stessa quanta ricchezza ci fosse nell’essere cicliche e ho accompagnato molte donne nei loro percorsi di consapevolezza, fino a offrire, tramite Custodi del Femminino, percorsi di formazione che potessero sostenere le donne nel trasmettere empowerment e consapevolezza. È nata così una rete di educatrici mestruali presenti in tutto il territorio nazionale che cresce ogni anno.

Chi si rivolge a un’educatrice mestruale?

Donne che vogliono vivere meglio il proprio ciclo, che desiderano un figlio da tempo e che non ci riescono pur avendo escluso qualsiasi patologia, madri di adolescenti che vorrebbero trasmettere un valore positivo delle mestruazioni alle proprie figlie, donne che hanno sospeso contraccettivi ormonali e desiderano riconnettersi con la propria ciclicità naturale, donne in menopausa che vorrebbero valorizzare la loro essenza femminile, ma anche donne che desiderano trovare un’alternativa al classico assorbente usa e getta, perché l’educatrice mestruale si occupa anche di informare riguardo i dispositivi mestruali esistenti, come assorbenti lavabili e coppetta mestruale.

Tu parli di ciclo mestruale non solo come ciclo biologico, ma come parte importante della vita della donna, tanto da influenzarne la quotidianità. In che modo?

A scuola impariamo che il ciclo mestruale risponde a livello ormonale all’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, ma non è tutto qui. Se paragoniamo il nostro corpo a un albero, possiamo osservare che nonostante il suo funzionamento riguardi la chioma, il tronco e le radici, la crescita e lo sviluppo sono influenzati anche dall’esterno: l’acqua, l’aria, il sole, la terra. E, da parte sua, l’albero risponde all’ambiente donando frutti, facendosi nido o tana per gli animali, ombra e ossigeno.
Non si può considerare il corpo femminile come la somma di parti singole di un sistema, tanto più quando si parla di ormoni. Che abbiamo tredici o cinquant’anni, che vogliamo diventare madri o meno, il nostro corpo ogni mese si prepara ad accogliere una nuova vita. Nella prima metà del ciclo lavora per creare accoglienza fino all’ovulazione. Se poi non avviene nessun concepimento, il corpo si prepara a distruggere quello che ha costruito per ricominciare il ciclo successivo.
Una danza ormonale che fa sì che tutte queste fasi, oltre a ripetersi ciclicamente come se fossero stagioni o fasi lunari, influenzano gran parte della nostra vita quotidiana. Il ciclo mestruale non dura solo cinque giorni come siamo abituate a pensare. Un mese lunare dura circa ventinove giorni, proprio come un ciclo mestruale medio, e la ciclicità lunare è importantissima nel regolare la ciclicità femminile.

Quindi l’aggettivo «lunatica» che si usa a volte per la donna ha un’accezione estremamente più complessa rispetto a quella comunemente intesa?

Spesso si usa in senso negativo, perché magari abbiamo cambiato parere improvvisamente su un argomento o su una scelta. Ma c’è molto di più. Chiediamoci come mai ci sono giorni in cui riusciamo a pianificare e organizzare le nostre attività, i nostri progetti tanto da sembrare multitasking e altri in cui non riusciamo proprio a concentrarci. Proprio come la luna, affrontiamo nel nostro mese diverse fasi; per semplificare possiamo considerarne quattro, ognuna delle quali rispecchia esternamente ciò che il corpo vive all’interno.

Qualche esempio?

Quando ci viene voglia di riordinare casa o fare grandi pulizie, è probabile che il nostro corpo si trovi nella fase in cui si sta preparando a ripulire l’utero prima di iniziare un nuovo ciclo (periodo premestruale o mestruale). Può anche capitare di sentirsi più empatiche verso gli altri, più tolleranti, accoglienti, materne: potrebbe coincidere con il periodo dell’ovulazione, in cui il nostro corpo lavora per accogliere una nuova vita.

Da che età si può lavorare sulla consapevolezza della propria ciclicità?

Dato che il ciclo mestruale occupa gran parte della nostra vita di donna, è importante vivere consapevolmente questo ritmo dalla prima mestruazione. Spesso ci si limita a trasmettere i messaggi «questi sono gli assorbenti» e «da ora puoi restare incinta». Ma l’educazione mestruale è importante sin da subito per imparare a conoscersi, ad accogliere la propria lunaticità, a valorizzare la propria essenza creativa in modi diversi a seconda del periodo del ciclo.
Come donna credo sia importante la consapevolezza che non dobbiamo sentirci inadeguate perché non rendiamo sempre allo stesso modo tutti i giorni. Proprio nell’essere cicliche, lunatiche, possiamo trovare il nostro modo differente di essere, meravigliosamente unico.
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Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Settembre 2020

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IL LIBRO

Questo diario da compilare su base giornaliera non è solo un’agenda su cui registrare il proprio ciclo mestruale: è anche un viaggio nell’essenza del femminile e dei suoi archetipi. Un viaggio per trovare il proprio modo, meravigliosamente unico, di vivere la femminilità e il ciclo mestruale.

La compilazione del diario è resa piacevole da una grafica chiara e originale e da approfondimenti e illustrazioni dei temi e della simbologia femminile.
Un regalo utile e bello per tutte le donne.
 
 

 

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Il volume si rivolge anche alle donne in età di menopausa, per aiutarle a valorizzare questo particolare momento della loro vita, ai genitori che intendano passare alle loro figlie un’esperienza positiva delle mestruazioni, e agli uomini che ne possono trarre elementi utili per una migliore comprensione della natura ciclica femminile.

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