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Monsanto a giudizio

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In questo mese, un tribunale popolare giudicherà l’operato della multinazionale che minaccia gli equilibri degli ecosistemi e la salute dell’uomo.
Per Monsanto è l’ora del giudizio. Dal 14 al 16 ottobre, all’Aia, in Olanda, avrà luogo una mobilitazione internazionale della società civile contro la celebre multinazionale dell’agrobusiness, produttrice di pesticidi e sementi ogm, che dovrà rispondere di ecocidio e gravi crimini contro l’umanità. L’appello è stato promosso da oltre 500 organizzazioni internazionali, tra cui Via Campesina, Friends of the Earth, Pesticide Action Network, Global Forest Coalition.
Il tribunale, insieme all’assemblea popolare, ha radunato un pool di giudici internazionali che dovranno esprimere una sentenza, chiamando a testimoniare rappresentanti del mondo agricolo, tra cui Vandana Shiva e Gilles-Eric Seralini.
Si tratta di un’azione non vincolante dal punto di vista giuridico, ma fondamentale per lo sviluppo di altre azioni legali. Infatti, il momento storico è maturo per una presa di coscienza globale contro i misfatti dell’agricoltura intensiva, che a suon di monocolture e sementi brevettate sta distruggendo la cultura agricola dei singoli paesi.
Per un crescente numero di persone di tutto il mondo, Monsanto rappresenta l’emblema di questo modello di economia improntato alla produzione di derrate agricole ad elevato input chimico, che inquina l’ambiente, accelera la perdita di biodiversità e contribuisce in modo massiccio al surriscaldamento globale. L’imputato è ritenuto responsabile dell’impoverimento dei suoli e del prosciugamento delle risorse idriche, mentre con i brevetti sulle sementi e sulla vita mette in ginocchio milioni di piccoli coltivatori in tutto il mondo.

Supportiamo l’iniziativa

I giudici ascolteranno l’appello degli avvocati e i racconti dei testimoni delle vittime dell’inquinamento da erbicidi e pesticidi. L’intento del tribunale è quello di dare rilievo agli strumenti legali esistenti da usare come grimaldello per fare causa alle multinazionali che minacciano la sopravvivenza dell’agricoltura e la salute degli agricoltori nei diversi paesi del mondo. Se il tribunale dovesse concludere in modo inequivocabile la responsabilità di Monsanto nella violazione dei diritti umani, tale riconoscimento potrà essere usato dalle comunità di tutto il pianeta come strumento di difesa anche nei confronti di altri soggetti giuridici che, come Monsanto, danneggiano le economie e gli ecosistemi locali, con il beneplacito silente dei nostri governanti.
Il successo dell’iniziativa dipende essenzialmente dal sostegno morale e finanziario di cittadini, gruppi e associazioni. Sul sito dell’evento è possibile supportare l’organizzazione attraverso donazioni o anche attraverso la più semplice divulgazione nei propri canali informativi. Aspetto di fronte al quale anche noi di Terra Nuova non potevamo certo sottrarci.
Per saperne di più: www.monsanto-tribunal.org

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Ottobre 2016

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