Intervista a Linda Maggiori, blogger e autrice del libro Impatto Zero. Vademecum per famiglie a rifiuti zero (Dissensi Edizioni)
Linda Maggiori vive a Faenza, ha 35 anni, è moglie, mamma di quattro figli, green blogger per Il Fatto Quotidiano, autrice di diversi libri, ideatrice e curatrice dei blog Famiglie rifiuti zero e Famiglie senz’auto. In questa intervista, ci racconta le strategie per un Natale sostenibile che mette d’accordo tutti, anche i parenti, e fa felici i bambini.
Addobbi, luci, alberi. Linda, come si trasforma la vostra casa per le feste?
Noi facciamo solo il presepe usando i «pupetti» vecchi di quand’ero bambina, sempre gli stessi, la capanna fatta coi rametti e quel po’ di muschio rimasto e conservato dall’anno precedente. I bambini si divertono a posizionare tutti gli animali e capiscono come si viveva una volta. Nel presepe mancano tutti gli oggetti che oggi ci sembrano indispensabili, ma c’è tutto quello che è davvero necessario per essere felici.
Rispetto a pranzi e cenoni, come vi organizzate per evitare gli sprechi?
Alla Vigilia e a Natale saremo ospiti, e non posso mettere bocca sul menù natalizio. Ho però convinto sia mia mamma che mia suocera a non comprare frutti esotici, come l’ananas, che non siano del commercio equo, e a non esagerare nel preparare tanto cibo. Dopo le feste, poi, non si cucina più e si mangiano gli avanzi finché non terminano. In questo modo lo spreco è praticamente nullo.
Anche durante le feste non userete l’auto?
Sì, per raggiungere i parenti useremo la bici e il treno. È bello viaggiare senza inquinare, a Natale come sempre. Dà un senso di legame e pace.
E i regali? Cosa vi chiedono i vostri figli?
Sembrerà strano, ma noi non facciamo regali ai nostri figli per Natale. Magari andiamo tutti al piccolo cinema cittadino (e non nel multisala) a vedere qualcosa di bello ed è una grande festa. La stessa cosa succedeva a me quand’ero piccola. I genitori non ci regalavano nulla, solo i parenti (nonni e zii) regalavano qualcosa. Ovviamente si tratta di pochi regali pensati, belli e duraturi, decisi insieme. I nonni e gli zii sanno che vogliamo regali etici, ecologici, meglio se comprati al mercato dell’usato, meglio ancora se sono libri.
Come gli spiegate il motivo per cui ricevono cose diverse dai compagni di scuola?
Sanno che a casa nostra è così, che vivono in una casa di «ribelli al sistema», non solo per questo, ma per tante altre cose. Abbiamo spiegato loro le motivazioni etiche ed ecologiche delle nostre scelte con un linguaggio adatto a loro. Le capiscono e si appassionano. Sono allegri, sereni, testardi, curiosi, mi sembra che ci prendano gusto a non essere trascinati dalla corrente, a vedere, a curiosare a casa dei compagni come si vive, poi tornare nella nostra casa ribelle, povera e selvaggia.
È possibile passare feste sostenibili senza deludere le aspettative dei bambini?
Per passare feste felici i nostri bambini chiedono solo di non andare a scuola, stare con i nonni e con i cuginetti, giocare tutto il giorno sugli alberi a fare capanne con la paglia. Questo è il massimo dei loro desideri. Tutto il resto è un corollario, possono anche ricevere due regali in croce. Io credo che tutti i bambini siano anticonsumisti per natura. Per farli felici ci vuole molto poco. Pochi oggetti, pochi soldi, pochi regali costosi. Desiderano un po’ di autonomia nello spostarsi e tempo non organizzato dagli adulti. Vivere sobriamente soddisfa queste esigenze, ecco perché è un grande regalo ai bambini, al Pianeta e al loro futuro.
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Brano tratto dal mensile Terra Nuova Dicembre 2017