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Non prendeteci per il Pil!

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Vi presentiamo il libro “Non prendeteci per il Pil!” l’ultima novità nata in casa Terra Nuova Edizioni che parla di finanza, economia, stili di vita e decrescita.
OFFERTE:
– Sconto 15% per gli abbonati al mensile Terra Nuova: in offerta a € 5.95
– Sconto 10% non abbonati: in offerta a € 6.30
Un agile e provocatorio pamphlet di critica e denuncia del mondo nel quale viviamo, un sistema che invece di rendere gli uomini liberi e felici è riuscito a rinchiuderli in gabbie economiche e finanziare, comandate esclusivamente dal denaro. 
Pensare ancora che la crescita economica sia l’unica valida soluzione per superare le continue crisi finanziarie globali, individuando esclusivamente nell’aumento dei consumi la panacea di tutti i mali non ha più credibilità. Un nuovo paradigma di riferimento diventa sempre più un esigenza immediata, come ben spiega nel libro l’autore, conducendoci dietro i meccanismi di potere, di controllo dei consumi, di manovra delle crisi e invitandoci a ritrovare la perduta libertà a causa dei bisogni indotti dal consumo massificato.
L’obiettivo del libro? Mostrare agli uomini come si può vivere meglio ritrovando la propria libertà, offrendo una chiave di lettura diversa della società nella quale viviamo perché ciascuno possa provare ad essere il cambiamento che si vorrebbe vedere nel mondo.
 

Scrive l’autore “Viviamo in un mondo orribile che ci rende la vita difficile. E allora? Prenditi le tue  responsabilità e fai tutto ciò che è in tuo potere. Il consumismo esiste perché noi compiamo, ma nessuno (perlomeno non ancora) ha puntato la pistola alla nostra tempia per intimarci di farlo. Nessuno (perlomeno non ancora) ci ha proibito di sorridere di più (e sì che ne avremmo bisogno!) o di andare in giro a dispensare baci e abbracci (e anche di questo avremmo bisogno!). E invece compriamo le magliette dove sta scritto Baci&Abbracci. A me pare chiaro che il cambiamento, quali che siano le motivazioni che ci spingono a volerlo, deve venire dentro di noi, e mi pare altrettanto evidente che dobbiamo esserne responsabili in prima persona. Non so, né se mi importa saperlo, dove questo cambiamento mi porterà. So però che è ineludibile e soprattutto realizzabile. “Lavorare meno, vivere meglio e ritrovare la libertà perduta” è possibile. Si può fare. Concentriamoci su questo. Il resto verrà da se…”

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