#NonUnLibroQualunque. La libreria indipendente più grande d’Italia

La libreria di cui vi parliamo è una delle più grandi, complesse e articolate librerie italiane. Eppure rimane, a tutti gli effetti, una libreria indipendente con una lunga storia alle spalle, e uno stretto legame con il suo territorio, la città di Milano. Tanto da dare anche il nome alla via in cui si trova.

La libreria Hoepli si trova in pieno centro storico, a due passi dal Duomo. Il nome deriva dal suo fondatore Ulrich Hoepli che nel 1870 arrivò dalla Svizzera e acquistò la libreria originaria per corrispondenza in Galleria de Cristoforis, a due passi da San Babila. Ulrich iniziò la sua carriera come libraio, ma dopo poco dette vita all’omonima casa editrice, diventata subito famosa per la manualistica. Hoepli aveva capito che sul piano del riscatto sociale c’era la necessità di imparare dei mestieri. Il primo manuale a essere pubblicato fu il manuale del tintore. Il secondo il manuale dell’ingegnere, che è tutt’ora nel listino dalla casa editrice, ampliato alla luce di tutti gli aggiornamenti tecnici e normativi.

La sede della libreria successivamente si trasferì in via Berchet, ma fu bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, con la distruzione di diverse cliché base di molti libri (allora non c’erano i file digitali!). Successivamente fu costruito l’odierno palazzo progettato dagli architetti Figini e Pollini che aprì al pubblico nel 1958. Nello stesso palazzo si trovano oggi la libreria, la casa editrice e, al piano seminterrato, il servizio di e-commerce. I numeri sono da capogiro: 1500 metri quadri di libreria; 40 metri lineari di vetrine, 2 chilometri di scaffali, quasi 200 mila libri in esposizione su 5 piani. La libreria online rende accessibili senza limitazioni geografiche, i libri di una delle più grandi librerie europee, con oltre 500 mila libri.

Il rapporto della casa editrice con la città è sempre stato molto stretto. La Fondazione della libreria nel 1930 donò alla città il planetario, uno dei più di avanguardia dell’epoca, progettato dall’architetto Portaluppi nei giardini di Porta Venezia. “Nella memoria affettiva di ogni milanese il planetario occupa uno spazio vitale” ci racconta Stefania Ciocca, content manager di Hoepli, che lavora anche nel reparto ragazzi.

“Oggi Hoepli è ancora ben presente sul territorio e continua a tenere tutte queste identità insieme, libreria fisica, libreria online, casa editrice nel settore tecnico scientifico, divulgativo e scolastico” prosegue la giovane libraia. “Possiamo andare incontro a tutte le possibili richieste del pubblico, e abbiamo uno sguardo attento alla qualità e alle scelte di nicchia. Diamo spazio a case editrici minori che difficilmente troverebbero spazio in una normale libreria”. Per gli incontri culturali, al secondo piano c’è uno spazio eventi e un piccolo spazio espositivo per illustrazioni, mostre fotografiche e di varia natura che nel periodo della pandemia hanno dovuto rimanere chiuse. “Fortunatamente nel nuovo lockdown abbiamo potuto continuare a lavorare, rimanendo un punto di riferimento per la città” spiega Stefania. Nel palazzo di Hoepli lavorano un centinaio di persone. E solo in libreria sono quasi 40 librai. “Il ruolo del libraio è ancora un punto di forza” sostiene Stefania. “La nostra identità, che ci permette di avere dei reparti così specializzati, rende necessaria la presenza di librai competenti per guidare al meglio i clienti”. Se in una libreria tradizionale i settori sono contigui, qua sono collocati su piani diversi. E invece di guardare alla singola mensola o allo scaffale, ti ritrovi un intero reparto.