Un vero negozio di quartiere, nel quartiere Flaminio, a Roma, dove le persone si incontrano e fanno vita sociale.
Chiamiamo Mariaelena nei primi giorni di aprile e sembra molto indaffarata, malgrado la zona arancione e l’imminente zona rossa in cui si trova la Regione Lazio. Di prima mattina, all’apertura della libreria, si trova già tre persone in attesa fuori dal negozio e inizia l’andirivieni di clienti affezionati che cercano il loro libro da leggere. Se è vero che in Italia si legge sempre meno, i lettori seriali esistono ancora e questo quartiere di Roma dà prova di diffusa vivacità. “Sì, questo periodo rispetto alla situazione del diffuso lockdown sta andando bene” conferma Mariaelena, una delle socie che gestisce la libreria Koob, vicino a uno dei più importanti teatri storici della capitale.
Un posto dove poter socializzare
“Forse è perché, a parte gli alimentari, siamo gli unici negozi aperti. Il nostro, dopotutto, è un vero negozio di quartiere. Le persone che escono per far un giro vengono da noi, come un luogo dove poter fare due chiacchiere e godere di un minimo di vita sociale. Se questo non è ancora divenuto un quartiere fantasma è perché ci sono ancora queste piccole attività commerciali. E poi, diciamolo, in zona ci sono buoni lettori: in questo periodo chi già era abituato a leggere ha intensificato la lettura. Il nostro sarà un caso anomalo, forse, ma ci fa ancora ben sperare sul futuro del libro e delle librerie”.
Koob è una libreria indipendente a Roma, nel quartiere Flaminio. Calda e accogliente, si affaccia su Piazza Gentile da Fabriano, un luogo di ritrovo per gli abitanti della zona e tutti coloro che, passeggiando lungo il Tevere, attraversano lo splendido Ponte della Musica. La libreria, a più piani, nasce dal desiderio di coltivare i lettori abituali, soddisfare quelli più esigenti e di suscitare interesse grazie alle iniziative che (quando possibile) si succedono con cadenza regolare. Quando le condizioni sanitarie lo permetteranno si riprenderà ad organizzare eventi, letture, corsi per bambini ed adulti, laboratori e presentazioni di libri.
Un’amicizia divenuta sodalizio professionale
“Siamo aperti dal 2009” spiega Mariaelena.”Abbiamo cambiato sede nel 2017, spostandoci in realtà di soli 300 metri. Il nome? È il contrario di book. Ma è un gioco di parole ancora più sottile. Il riferimento è al Maxxi, il Polo nazionale per l’arte e l’architettura contemporanee, progettato dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid. Eravamo proprio di fronte al Maxxi, che ha la forma di cubi che si incastrano, e così abbiamo messo insieme cubo e book, un gioco di parole. Anche il nostro logo è una stilizzazione della facciata esterna del Maxxi”.
Mariaelena è spigliata e loquace, tradisce ancora un accento milanese che qua proprio non ti aspetti. I tre soci, Mariaelena, Paolo e Laura, si sono conosciuti alla scuola elementare, come genitori degli alunni. Da qui l’amicizia e poi l’attività insieme.
Ognuno di loro ha la sua competenza. Essendo tutti dei buoni lettori, riescono a selezionare molti testi interessanti anche tra i piccoli editori. “Paolo, ad esempio, è molto preparato proprio sulla saggistica, mentre io sono più vocata per la narrativa e la letteratura per ragazzi” racconta Mariaelena. Nel piano seminterrato si trova il reparto libri per bambini, al piano terra tutte novità, e al piano sopra il reparto di “varia”: poesia, classici, cucina, viaggi.
Mariaelena non si dice per nulla spaventata dalla compravendita dei libri online. ”Noi abbiamo un rapporto diretto con i clienti, che è insostituibile. Nove persone su dieci entrano in libreria e ci chiedono consigli sul prossimo libro da leggere, si fidano di noi. Non credo ci si possa mettere sullo stesso piano dell’online. Chi entra in questo negozio ha già fatto una scelta, vuole acquistare un libro da noi”.
Koob libreria, Piazza Gentile da Fabriano 16, Roma
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