A Firenze, una nuova libreria, centro di riferimento per la cultura e l’arte. Terra Nuova è presente fin dall’apertura.
Daniela viene dalla Sicilia, mentre Roberto, lo si capisce subito dall’accento, ha origini sarde. Si sono incontrati all’Università di Firenze, entrambi studenti fuori sede. L’uno laureando in biblioteconomia, l’altra laureanda in filosofia, si sono cimentati entrambi con la pittura e l’arte. Ma la loro grande passione sono da sempre stati i libri. Il 17 settembre del 2020 hanno inaugurato Kùthà, la loro libreria, con l’idea di creare un progetto che li rappresentasse a pieno e l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la cultura e l’arte al Poggetto, un quartiere popolare del capoluogo toscano. Diciamolo, Daniela e Roberto meritano tutto il nostro rispetto e vanno incoraggiati, perché per aprire una nuova libreria non ci poteva essere un momento più sfavorevole. L’idea è quella di accogliere mostre, fare workshop e presentazioni di libri, ma le restrizioni imposte dal Covid per ora non hanno lasciato molto margine alla fantasia.
Il punto di forza? La cooperazione
La libreria si trova in via Celso 12r, a due minuti dalla fermata del tram “Il poggetto”. Il locale, di circa 90 m², ha un corpo centrale in cui si espongono opere d’arte di artisti locali, con pitture, opere in vetro e artigianato tessile, e una sala adibita ad altrettante esposizioni di opere d’arte e presentazioni varie.
È una libreria generalista, con un reparto bambini e ragazzi, una sezione di filosofia, una di benessere naturale e crescita personale, una dedicata ai classici della letteratura italiana e straniera, e alla poesia. Daniela e Roberto sono partiti con il piede giusto puntando sulla cooperazione: stanno partecipando a progetti con l’Università di Firenze e collaborano con associazioni locali.
Libri introvabili e da collezione
A Roberto piacciono i classici, la poesia e la filosofia, e quando lo contattiamo è impegnato con una traduzione dall’inglese dell’Ottocento. Il suo obiettivo è introdurre una sezione di materiali antichi, rari e pregiati. “Mi piace curare l’aspetto della libreria del bibliofilo, sezione da collezione, libri introvabili e d’avanguardia” spiega. “Abbiamo una selezione di libri che riguarda la punteggiatura, gli stili di scrittura, che sono apprezzati da giornalisti, editors e da tutti quelli del mestiere”. Daniela invece è più votata alla narrativa contemporanea, ai libri per ragazzi, al benessere naturale e alla crescita personale. “Abbiamo voluto avere la rivista Terra Nuova fin dal giorno dell’apertura, per tutti quegli spunti che è in grado di offrire” racconta. “È un approccio che cerchiamo di tenere anche con i libri, curando una piccola sezione che riguarda l’educazione dei bambini e dei ragazzi, testi montessoriani e cura parentale”.
L’idea è anche quella di valorizzare il quartiere del Poggetto, diffondere l’artigianalità e i prodotti locali. “L’accoglienza per adesso è stata positiva” testimonia la giovane libraia, che ha solo 26 anni. “Non è stato difficile venire accolti in questo quartiere, le persone ci ascoltano volentieri, sono incuriosite dal fatto stesso che abbiamo aperto proprio qui, forse anche perché siamo ancora giovani, carichi di entusiasmo e voglia di fare. Anche perché, d’altra parte, ci impegniamo a dare la migliore accoglienza a tutti quelli che entrano, cerchiamo di conoscere bene le persone per riuscire a consigliare meglio i libri”.
Qualcosa di vero
Rimane il mistero del nome. Cosa vorrà dire Kùthà? ”È una creazione artistica” rispondono i due giovani librai “un nome che corrisponde a una maschera africana, il primo pezzo di artigianato che abbiamo avuto in negozio. Rispecchia sostanzialmente la nostra idea aziendale, volevamo qualcosa di vero, di artigianale, che ci parlasse dell’incontro tra arte, artigianato e cultura”.
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