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Nuovi OGM nei nostri campi: stop, prima che sia troppo tardi

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Nuovi OGM: dagli studi arriva più di un allarme, a conferma del pericolo di modifiche genetiche inattese e incontrollate che possono comportare genotossicità e allergenicità per l’uomo, e impatti negativi a lungo termine per l’ambiente. Lo speciale sul numero di giugno della rivista Terra Nuova.
Nuovi OGM nei nostri campi: stop, prima che sia troppo tardi
Mentre si attende di capire che direzione imboccherà in proposito il nuovo Parlamento europeo uscito dalle elezioni, dalla Francia arrivano studi e rapporti che confermano rischi e pericoli legati ai nuovi Ogm che la Ue vorrebbe deregolamentare, permettendone la coltivazione in pieno campo senza valutazione del rischio ed evitando tracciabilità ed etichettatura dei prodotti trasformati.
L’agenzia francese per la salute e la sicurezza (Anses) ha diffuso un rapporto (1) che analizza integralmente la proposta della Commissione Europea di deregolamentare gli Ogm ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT). Il dossier è stato tenuto in un cassetto dal Ministero dell’Agricoltura per settimane, perché ancora più critico di quello che lo aveva preceduto (2) ma, dopo la denuncia del quotidiano Le Monde, il documento è stato reso pubblico. Nel dossier si parla chiaramente di rischi per la salute dei nuovi Ogm, emersi da una decina di casi studio portati avanti dagli scienziati dell’Anses. 
Modifiche genetiche inattese
Il gruppo ha lavorato, fra gli altri, su riso, frumenti, patate, vite e pomodoro, utilizzando quella che è stata definita come la più “promettente” delle NGT, cioè CRISPR/Cas. E ha osservato che «alcuni rischi potenziali compaiono ripetutamente in questi casi di studio» e che «tra questi figurano rischi legati a cambiamenti inattesi nella composizione della pianta, che potrebbero dar luogo a problemi nutrizionali, di allergenicità o di tossicità, o rischi ambientali a lungo termine, come il rischio di flusso genico da piante modificate a popolazioni selvatiche o coltivate compatibili».

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