Orticoltura biodinamica: ecco come fare per saperne di più

I principi dell’agricoltura biodinamica applicati all’orticoltura possono dare grandi risultati e tanta soddisfazione. Ce ne parla Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

«L’orto nasce come separazione: la creazione di un’area protetta al riparo dai pericoli, dalle leggi a cui è soggetta la natura. Il paradiso terrestre, il chiostro dei semplici medievale, la corte rinascimentale, i giardini principeschi barocchi, il vivaio di oggi esprimono tutti in modo diverso l’esigenza di ricreare un mondo chiuso delle piante coltivate e questa è già un’indicazione colturale. Che si tratti di cingerlo con un muro o di separarlo dal suolo sollevandolo, l’orto esprime sempre l’esigenza di essere separato. In biodinamica l’orto così definito è uno degli organi in cui è articolato l’organismo agricolo. È l’organo dove avvengono scambi veloci. Le colture si susseguono anche per tre l’anno in grande varietà di piante eduli. Per creare un ambiente ospitale lo organizziamo in rotazioni e in consociazioni. Con le prime individuiamo quale coltura ha vantaggio di seguire l’altra. Con le seconde individuiamo la convivenza tra le file, ossia disporre le colture a file alternate, perché si supportino a vicenda. Si parte evitando di danneggiare i suoli nelle lavorazioni, come se si eseguisse una cura. Concimiamo con humus: il più grande strumento della biodinamica è la biotecnologia naturale di umificazione. Gli stessi preparati biodinamici sono humus. Dare al terreno concime grezzo può innescare squilibri e debolezze. L’humus entra invece in una relazione profonda con gli ortaggi, tenendoli in salute. L’Associazione Biodinamica offre seminari e corsi di formazione gratuiti per agricoltori biologici o in conversione: www.biodinamica.org».

L’intervento di Carlo Triarico è apparso sul numero di gennaio della rivista Terra Nuova.

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